La passeggiata del 1908, poi prolungata fino all’Eberle nel 1937

BOLZANO. La passeggiata Sant’Osvaldo, che qualcuno erroneamente avvicina al trovatore Oswald von Wolkenstein, prese invece il nome da una chiesetta dedicata a Sant’Osvaldo, che si trovava al suo...


Ettore Frangipane


BOLZANO. La passeggiata Sant’Osvaldo, che qualcuno erroneamente avvicina al trovatore Oswald von Wolkenstein, prese invece il nome da una chiesetta dedicata a Sant’Osvaldo, che si trovava al suo ingresso, nel comune di Dodiciville (ed aveva degli interessanti e pregevoli affreschi gotici).

Fu costruita grazie ad un lascito dell’ingegnere Karl Ritter von Müller ed inaugurata nel 1908. Ne scrisse il “Tiroler Volksblatt” il primo dicembre di quell’anno, raccontando la cerimonia inaugurale.

Appuntamento delle numerose autorità al suo ingresso, che si trovava allora a Dodiciville, a lato della chiesetta, poi distrutta dalle bombe angloamericane nel secondo conflitto mondiale.

Lì le personalità, tra cui il sindaco di Bolzano Perathoner, attesero per tre quarti d’ora l’arrivo del feldmaresciallo Köves von Köveshaz.

Quando finalmente l’alto ufficiale si fece vedere, prese insieme a Perathoner la testa del numeroso corteo che, mentre tuonavano i mortaretti, salì il monte fino a raggiungere la attuale parte semipianeggiante della “Oswaldpromenade”, muovendosi verso Castel Thun, a Sant’Antonio; coprirono insomma il percorso in senso contrario a come lo si effettua oggi.

Nel castello, mentre suonava la banda dei pompieri, ricco buffet, offerto dai conti Thun, innaffiato da vini e birra offerti da altre personalità.

Lì ha anche preso la parola il dottor Wilhelm von Walther, consigliere al Landtag di Innsbruck, che “ha detto sulla promenade tutto il dicibile”, riferiscono le cronache dell’epoca.

Non c’era ancora il ristorante Eberle, che sarebbe entrato in funzione dopo che la passeggiata sarebbe stata completata fino a Santa Maddalena nell’anno 1937.

Dalla passeggiata si può proseguire invece tuttora verso la ex trattoria “Peterploner”, dal latino “Petra Plana” (roccia piana).

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