La protesta dei vigili urbani «Tanti rischi, paga bassa» 

Il presidio. Stamattina davanti al Consorzio dei Comuni. I sindacati: «Aumentare l’indennità» D’accordo il sindaco Caramaschi. Soldi già stanziati a bilancio ma manca l’accordo provinciale


Davide Pasquali


Bolzano. Sit in dei vigili urbani, stamattina, sotto al Consorzio dei Comuni. Chiedono un aumento dell’indennità di servizio del 18%, in attesa del riordino della materia con una nuova legge provinciale che per adesso non esiste. Rischiano troppo per una paga troppo bassa. Questo il succo.

Ai tempi che furono, i rischi erano piuttosto limitati. Si rischiava al massimo qualche rispostaccia da parte di un automobilista multato in divieto di sosta. Ma negli ultimi anni è cambiato se non tutto almeno molto: una valanga di trattamenti sanitari obbligatori o Tso, sgomberi forzati di bivacchi di senzatetto alticci e immigrati clandestini, attività di polizia giudiziaria, controlli nei pubblici esercizi per il gioco d’azzardo, attività interforze con carabinieri, polizia, finanza. Lo stipendio però è rimasto lo stesso. E l’inquadramento del vigile urbano è quanto meno surreale: quello di un impiegato. Ma con la pistola.

Cgil, Uil, Asgb e Ago per oggi hanno organizzato un presidio per chiedere la riapertura del tavolo di contrattazione relativa al personale della polizia municipale, ferma da almeno due anni.

Come spiega Sabina Bonetalli (Uil), «tale esigenza nasce dal fatto che l'attività svolta dal personale della polizia municipale ha subito negli ultimi anni notevolissimi cambiamenti». Gli agenti non sono più dedicati al solo controllo del traffico e della viabilità cittadina, «ma anche al presidio del territorio, all'attività di polizia giudiziaria, agli sgomberi di insediamenti abusivi, alle ispezioni e ai controlli nei pubblici esercizi, nelle attività commerciali, nell'assistenza alle persone, ai trattamenti sanitari obbligatori, all'educazione stradale e in ultimo, non per importanza, all'attività interforze». I sindacati desiderano che venga valorizzato il lavoro degli agenti «che quotidianamente prestano servizio per la comunità e che venga loro riconosciuta un'indennità aggiuntiva in virtù delle sempre più numerose attività svolte». Come ricorda Bonetalli, «anche il sindaco Caramaschi nel mese di maggio di quest'anno aveva segnalato tale esigenza, per far fronte alla difficoltà nel reperire personale e rendere così economicamente più attrattivo il lavoro di agente della municipale, al fine di arginare la sempre più frequente emorragia di personale».

Chiarisce il delegato Uil dei vigili urbani, Luca Maria Püchler: «Dovremmo essere quasi 130, siamo poco più di 100. Ci mancano almeno 20 persone». Difficile coprire i turni, bisogna lavorare sempre più spesso la sera e nei festivi. «La nostra indennità di servizio è ferma al 22% del livello retributivo base. Abbiamo chiesto di portarla al massimo consentito per legge, ossia il 40%. Il sindaco ci appoggia: aveva già stanziato a bilancio 2019 la cifra necessaria. Ma finché il Consorzio dei Comuni non dà l’ok non si può procedere». Il problema principale è che, visti i rischi elevati e il pesante impegno richiesto, se la paga è bassa il lavoro di vigile urbano non risulta attrattivo per i giovani. E se a sud di Salorno i concorsi vengono presi d’assalto, a Bolzano vanno quasi deserti. «L’ultimo, in primavera, era per 9 posti. Si sono presentati in 12, ma solo in 4 sono risultati idonei e sono stati assunti; quest’anno però, fra pensionamenti e trasferimenti, se ne sono già andati altri sette». Ieri, il sindaco ha telefonato al presidente del Consorzio dei Comuni, Andreas Schatzer, il quale ha assicurato che verrà raggiunto un accordo nei primi mesi del 2020.













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