IL "MURAL" DEL CARDUCCI

La Provincia salverà l'affresco di Senesi

A buon fine l'appello del mondo dell'arte e dell'Alto Adige contro la demolizione del mural



BOLZANO. Il grande affresco di Luigi Senesi che domina la facciata del liceo classico Carducci a Bolzano, verrà salvato. La buona notizia è arrivata ieri dall’assessore provinciale alla Cultura, Christian Tommasini. «Vorrei essere chiaro: il mio non è un semplice auspicio - ha specificato Tommasini - è una decisione della giunta provinciale che ha già carattere operativo. Della questione è stato investito il Servizio Tecnico della Provincia, saranno loro ad inviduare le procedure più idonee al salvataggio e allo spostamento dell’affresco di Senesi». Conferma tutto il direttore del Servizio Tecnico, Maurizio Patat: «La parte documentale, compresi i rilievi grafici, è già pronta. Abbiamo inviato il tutto alla Sovritendenza e siamo in attesa di una risposta. Saranno loro a dirci come procedere».
Festa grande quindi per quanti in queste ore, noi compresi, si erano mobilitati o si stavano mobilitando per evitare che lo splendido affresco del pittore perginese finisse sotto i cingoli delle ruspe assieme al vecchio edificio del liceo classico bolzanino. La prima a essere felice è ovviamente Anna Conte Senesi, vedova dell’artista, che da 7 anni assieme al Mart di Rovereto sta lavorando al primo, grande catalogo ragionato dell’opera del marito. «È una splendida notizia - afferma - che arriva quando ormai il destino di quell’affresco sembrava segnato. Bisogna essere grati al professor Claudio Nolet, il primo ad avere lanciato l’allarme nelle scorse settimane. Quello che mi auguro è che dopo i lavori di restauro, assolutamente indispensabili, trovi una collocazione finale in uno spazio chiuso, per conservarlo al meglio». Anna Conte Senesi spiega anche come mai l’affresco bolzanino, realizzato nel 1974, sia in condizioni di degrado così avanzate. «Ho riletto i diari che mio marito teneva in quei mesi - spiega - Era molto contrariato dal fatto che la parete di fondo su cui doveva poi stendere la malta fina per realizzare l’affresco, fosse praticamente un muro di cemento. Gli affreschi erano la sua specialità, aveva studiato a Firenze e sapeva di cosa stava parlando. Il problema è che il cemento nel tempo si mangia il colore. Non solo: lo strato di malta deve essere più sottile per essere solidale all’arricciato, questo è il nome tecnico della parete di fondo, e quindi tutto diventa, diciamo così, più fragile. Nella relazione finale consegnata al committente - spiega ancora la vedova dell’artista - mio marito specificava che, vista l’inidoneità del supporto su cui aveva dovuto lavorare, non poteva garantire la durata nel tempo dell’affresco. E gli anni purtroppo gli hanno dato ragione». Quanto alla rimozione del grande mural che, lo ricordiamo, è di 136 metri quadrati, le opzioni possibili sono due: o si procede con la tecnica dello «strappo» o con quella dello «stacco». Saranno i tecnici della Sovrintendenza ai Beni artistici a decidere quale delle due adottare. La differenza tra le due è - grosso modo - che nella prima, attraverso colle speciali, si rimuove solo lo strato di colore, nella seconda si rimuove anche tutta la malta. Dopo la rimozione l’affresco andrà accuratamente restaurato e solo allora si porrà il problema della sua ricollocazione. E non sarà una questione da niente, perchè le idee possono essere legittimamente diverse. «Su questo punto credo sia giusto aprire un dibattito con la città - afferma l’assessore provinciale alla Cultura, Christian Tommasini - personalmente trovo molto suggestiva l’idea di ricollocarlo a Firmian, e questo per garantire l’espansione progressiva dei valori artistici a tutti i quartieri del capoluogo, in sintonia con il concetto di città policentrica tanto caro a Silvano Bassetti. Un’idea, a mio parere, quanto mai attuale. Penso che il posto giusto potrebbe essere il nuovo liceo Pascoli, ha un’aula magna da 400 posti che vogliamo valorizzare come luogo di aggregazione culturale del quartiere e il mural di Senesi sarebbe un biglietto da visita straordinario». Di diverso parere l’Associazione Artisti della provincia di Bolzano, scesa in campo ieri senza tentennamenti a difesa dell’affresco di Senesi. «Noi siamo dell’idea che la soluzione migliore sarebbe quella di imbrigliare l’intera parete dell’affresco trasportandola altrove. Niente «strappo» quindi, ma via tutto in un unico blocco», afferma il presidente Enrico Farina. Per metterlo dove? Anche qui la proposta è precisa: «Mettiamolo nella piazzetta antistante il Museion - continua Farina - Il muro con l’affresco potrebbe essere posizionato sulla facciata disadorna, squallida e tetra dell’edificio dominante la piazza stessa risolvendo un angolo di degrado. Posto migliore non potrebbe esserci». Il dibattito è aperto. Del destino dell’affresco dovrebbe occuparsi oggi anche la giunta comunale di Bolzano. L’assessore al Patrimonio Sandro Repetto chiederà al sindaco e alla giunta di prendere ufficialmente posizione, in modo congiunto, a favore della salvaguardia dell’affresco di Senesi come parte integrante della memoria e dei valori artistici della città. Vedremo come andrà a finire.

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