La riforma di Widmann: i terreni alle aziende al massimo in sei mesi


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Approderà domani in giunta la riforma per l'assegnazione delle aree produttive voluta dall'assessore provinciale Thomas Widmann: «In futuro - annuncia - le aziende riceveranno le aree entro un limite massimo di 180 giorni».

Il nuovo corso di dialogo tra economia e politica permetterà di accelerare le riforme. Ne è convinto l'assessore Thomas Widmann: «Fateci caso, delle richieste fatte da Assoimprenditori non ce n'è una che riguardi un aumento dei fondi a loro disposizione. I temi che ha toccato Pan sono quelli del futuro, su questi bisogna confrontarsi e spero che anche le altre associazioni economiche seguano l'esempio di Assoimprenditori. Questo senza dimenticare i sindacati, perché è chiaro che queste riforme dobbiamo portarle avanti tutti insieme». La prima è già pronta ed approderà in giunta domani. Riguarda l'assegnazione delle aree produttive, problema "storico" dell'Alto Adige sia per la scarsità di terreni sia per le lungaggini burocratiche: «Nella nuova zona di espansione oltre via Einstein a Bolzano Sud - ricorda Widmann - le prime aziende si stanno insediando adesso.  

Ci sono voluti sette anni, un'enormità. Lunedì porterò in giunta il nuovo piano. L'idea di fondo è di lasciare più spazio all'iniziativa privata abbandonando il sistema degli espropri. Fisseremo però alcuni paletti, vogliamo che i terreni vadano alle imprese e non agli speculatori edilizi. Ma soprattutto fisseremo dei tempi certi: tra la richiesta a Comune o Provincia, il passaggio nelle commissioni ambiente e urbanistica e il via libera non potranno passare più di 180 giorni. Per accelerare al massimo, se sarà positivo il parere delle commissioni, non sarà neppure più necessario un ulteriore passaggio in giunta». Ma i progetti di Widmann non si fermano qui.

A fine mese l'assessore all'innovazione Roberto Bizzo porterà in giunta il nuovo disegno di legge sull'innovazione: «A questo proposito - sottolinea Widmann - sarà importante finanziare anche le innovazioni di processo e non solo quelle di prodotto». E in tema di contributi sarà riscritta anche l'attuale regolamentazione che si basa su quelli a pioggia: «La riforma - annuncia Widman - sarà pronta entro la prima metà dell'anno. Dobbiamo fissare delle priorità, concedere contributi che garantiscano un ritorno sotto forma di innovazione, esportazioni o nuovi posti di lavoro. E cercheremo di finanziare più le cooperazioni di impresa per aiutare soprattutto le piccole aziende a trovare lavoro anche fuori provincia».  

Proseguirà anche lo snellimento dell'amministrazione pubblica. «Applicheremo il modello olandese dei costi standard a tutte le procedure per vedere quanto ci costano in tempi di tempo e denaro. In agricoltura abbiamo settemila domande all'anno che all'impresa fanno risparmiare poche decine di euro, ma che all'amministrazione pubblica costano molto di più. Così si spreca denaro pubblico». Infine la riorganizzazione del personale: «L'obiettivo minimo è ridurre i dipendenti pubblici del 3% in cinque anni, ma sono convinto si può fare meglio».

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