La Sasa: il metrobus anche su viale Druso

Sì convinto dal presidente Pagani, perplessità a Bolzano: un favore ai Comuni dell'Oltradige



BOLZANO. Il Metrobus piace al presidente della Sasa Stefano Pagani, che sponsorizza questa soluzione «praticabile e infinitamente più economica rispetto al tram». Dubbi sono emersi invece ieri in commissione Mobilità, dove l'assessore Judith Kofler Peintner ha riferito ai consiglieri i risultati del viaggio a Nantes con l'assessore provinciale Thomas Widmann e i rappresentanti di Appiano e Caldaro. Per anni il tema è stato il tram Caldaro-Bolzano, ma la pressione di Palazzo Widmann per il metrobus sta rimettendo in gioco le scelte dei Comuni.

Lo ricorda infatti Kofler Peintner: «Il nostro Piano della mobilità parla di linea tramviaria, se sposeremo il progetto del metrobus saranno necessari passaggi formali di modifica dei documenti di programmazione». Widmann riassume le carte a favore del metrobus per il collegamento con l'Oltradige: «Invece dei 205 milioni previsti per il tram se ne spenderebbero 50, necessari soprattutto per acquistare 18 bus».Per funzionare il metrobus deve poter viaggiare su corsie preferenziali, altrimenti è impossibile garantire un collegamento rapido. Bolzano ha le caratteristiche per dedicare al metrobus due corsie preferenziali (una per senso di marcia)?

Secondo Pagani il progetto è sostenibile: «In via Druso ce la si può fare, in altre zone si dovrebbe intervenire con semafori intelligenti o riducendo i posti auto a lato delle strade. La vedo come una occasione eccellente per miglioreare tutto il trasporto pubblico, perché le corsie preferenziali potrebbero essere messe a disposizione anche dei bus normali». Ma di quale tracciato si sta parlando? Secondo Judith Kofler Peintner «il tema non è stato ancora affrontato, ma darei per scontato che si segua l'asse previsto nel piano della mobilità per la linea tramviaria».

Secondo il Pum, arrivato da Caldaro il tram entrerebbe in città passando da via Castel Firmiano, viale Druso, via Marconi, via Garibaldi, stazione e capolinea alla funivia del Renon». Dove non c'è spazio per le corsie preferenziali, ribadisce Kofler Peintner, «si può lavorare su un sistema di semafori intelligenti, come ci hanno mostrato a Nantes». In commissione mobilità ieri l'assessore ha ribadito di trovare «interessante questa soluzione», ribadendo però che «la decisione sarà politica, vale a dire della maggioranza e della giunta e dipende anche dalle scelte di Appiano e Caldaro. Questo il mio punto di vista: l'obiettivo è risolvere il problema dei pendolari con una soluzione buona e fattibile».

Brigitte Foppa (Verdi), presidente della Commissione mobilità, riassume alcuni dei dubbi emersi nella seduta di ieri: «Prima di tutto, mancano troppi dati tecnici, servirà una seduta specifica con i tecnici provinciali. Secondo, si sta parlando solo della linea Caldaro-Bolzano (stazione o funivia del Renon) e ci si dimentica che il Pum prevedeva una seconda linea di tram interna alla città nelle zone più popolose». Soprattutto, sottolinea Brigitte Foppa, «il Comune deve farsi valere, le esigenze di Bolzano non possono essere messe in coda agli altri Comuni. Nantes non è Bolzano: lì hanno scelto il metrobus dopo avere realizzato tre linee di tram». (fr.g.)

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