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La scossa del Tar sul caso Twenty: «Immobile di fatto abusivo

Pesanti critiche alla gara che la giunta aveva approntato per riassegnare le concessioni. Provincia e Comune: «Non è una qestione politica



BOLZANO. La nuova sentenza del Tar sul pluriennale contenzioso amministrativo che riguarda il centro commerciale Twenty contiene passaggi molto pesanti.

In Provincia alcuni concetti espressi nelle motivazioni dei giudici sono stati addirittura considerati offensivi. In particolare il riferimento è alla nuova gara annunciata dall'amministrazione provinciale per la riassegnazione delle concessioni a suo tempo rilasciate per la realizzazione e l'apertura dei 20 mila metri quadrati su cui si sviluppa una parte del megastore. Con quella gara (poi sospesa in attesa della sentenza del Tar su ricorso del gruppo Aspiag) la Provincia intendeva ottemperare alle disposizioni tassative derivanti dal pronunciamento del Consiglio di Stato dell'ottobre scorso.

La sentenza

Ora però il Tar sembra sposare in pieno le tesi di Aspiag. I giudici in effetti scrivono che nella delibera provinciale della nuova gara emergerebbe l'intento elusivo perseguito dall'amministrazione, laddove dichiara che bandire la gara erroneamente non espletata «garantisce la rimozione dei vizi in conformità a quanto disposto dall'art. 94, comma 4, della L.P. n. 9/2018» e consente pertanto la «salvezza dell'uso commerciale» in atto. Tutto questo nonostante, secondo i giudici, si tratti di una «struttura commerciale illegittima».

Ma i giudici del Tar vanno oltre. In vista della gara disposta dal Consiglio di Stato - scrivono - consentire di mantenere in atto l'uso dell'immobile abusivo «presuppone un esito del confronto concorrenziale favorevole al Twenty, in perfetta antitesi alla natura aperta del procedimento di selezione» disposto dal Consiglio di Stato. I giudici parlano in sentenza di «sviamento del potere esercitato dalla giunta provinciale» sempre nell'ottica di favorire l'attuale stato di cose.

Probabile appello

È molto probabile che la sentenza venga impugnata in appello, ma dovranno farlo in particolare Comune e Provincia: i due enti sono chiamati in causa per un rispetto sostanziale delle decisioni del Consiglio di Stato. «Le sentenze - ricorda l'avvocato Cristoph Baumgartner, uno dei legali del gruppo Aspiag - vanno eseguite».

In effetti in ballo ci sono sentenze già emanate: due emesse dal Tar di Bolzano e una dal Consiglio di Stato, che conferma quasi alla lettera quelle precedenti. C'è anche da sottolineare che finora sono stati diversi i giudici amministrativi che si sono occupati del caso. La sentenza depositata l'altro giorno è stata in particolare curata (nell'estensione delle motivazioni) dalla giudice Alda Dell'Antonio, un magistrato diverso dalle precedenti sentenze. Un particolare che permette di ritenere che l'indirizzo del tribunale di giustizia amministrativa su questo grande "pasticcio" relativo al centro commerciale Twenty è ormai uniforme, con l'attuale struttura che ospita il centro commerciale ritenuto insanabile.

Possibili conseguenze

Ora sarà necessario capire quali potranno essere le conseguenze concrete della sentenza. Il Tar di Bolzano, infatti, pur ritenendo che l'attività commerciale in atto all'interno del centro commerciale sia illegittima non prende posizione diretta sulla possibile chiusura d'imperio dell'esercizio. In effetti il Tar si riconosce non competente a disporre la chiusura, poiché ci si troverebbe di fronte ad una duplice violazione riguardante il titolo edilizio e la conformità urbanistica (la variante è stata infatti annullata) e mancanza del certificato di agibilità. Su questi due punti il Comune dovrebbe procedere, disponendo le prime sanzioni. In sentenza, però, i giudici rilevano che «non esistono al momento i presupposti per la nomina di un commissario ad acta».

Il commissario

Ma il collegio si è comunque riservato di provvedere in caso di una nuova istanza della ricorrente Aspiag. La sentenza concede alla amministrazione provinciale 90 giorni per chiudere la procedura e indire una nuova gara dalla quale - secondo i giudici amministrativi - l'attuale area del Twenty dovrebbe essere esclusa in quanto non idonea già all'epoca dei fatti per effetto delle norme sul rischio aeroportuale.

Provincia e Comune

Con una nota congiunta, il comune capoluogo e la Provincia "ribadiscono, anche in questo frangente, che non si tratta di una questione politica e che, di conseguenza, i tecnici valuteranno, dopo attenta lettura della stessa, quali passi andranno intrapresi".

"Pur comprendendo il notevole interesse che tale provvedimento giudiziario può aver creato - prosegue la nota - al momento è prematuro e, comunque, sarebbe inopportuno esprimere un qualche commento, che verrà fatto, a tempo debito".

Le due amministrazioni, conclude la nota, "intendono trovare una soluzione che dia attuazione alle sentenze, nel pieno rispetto della posizione di imparzialità che connota il loro agire".













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