La sfida dei Verdi «Meno slogan Svp, servono progetti»

Kury guarda al 2015: «Le liste civiche non incidono» A ottobre gruppi tematici e la scelta del candidato sindaco


di Giuseppe Rossi


MERANO. Alle elezioni del 2010 i Verdi hanno ottenuto il maggior numero di consensi dopo la Svp, ma al ballottaggio la candidata sindaco Cristina Kury ha dovuto inchinarsi al sindaco uscente Günther Januth.

Con quale strategia si sta avvicinando a maggio 2015 l'ex consigliera provinciale?

«Siamo il secondo partito della città e l’unica esperienza interetnica concreta e vissuta. Sono convinta che Merano ha bisogno di una rappresentanza politica che miri a risolvere i problemi di tutti indipendentemente dalla lingua per creare un ‘senso comune’ dei Meranesi».

A chi vi rivolgerete per fare gruppo?

«Stiamo lavorando per mettere insieme persone di diverse provenienze, stimate e conosciute per la loro competenza e il loro operato in città. A Merano serve progettualità. Se ci sarà consenso su temi e priorità politiche è senz’altro auspicabile una coalizione con altre forze politiche affini».

Si ricandiderà dopo la sconfitta contro Januth nel 2010?

«Il nostro intento è la formazione di una lista politica larga con persone nuove che si aggiungono alle persone di tradizione verde. Partiremo ad ottobre con gruppi tematici aperti. Solo alla fine di questo percorso troveremo il nostro candidato sindaco».

Siete compatibili o alternativi alle civiche di Balzarini e Zaccaria?

«Le liste civiche hanno governato in questi ultimi 4 anni con la Svp. Le abbiamo spesso criticate per la loro sudditanza. La nostra risposta alla domanda di una eventuale coalizione dipende dal programma politico, dalle persone che lo portano avanti e dalla loro volontà politica di incidere veramente sulle decisioni che interessano tutta la collettività».

Siete ancora quei Verdi visionari e iperambientalisti con i quali non si governa?

«Siamo ovviamente sempre i Verdi che sognano una società meranese basata su un senso di comune appartenenza, senza steccati etnici, con una sensibilità speciale per il sociale e l’ecologia, siamo e rimarremo i Verdi che non temono di smascherare scandali politici e sprechi di denaro pubblico; siamo i Verdi, che si impegnano per valorizzare i pregi della città di Merano, che si battono per uno stile politico trasparente che coinvolge la cittadinanza. Se queste condizioni non ci sono, come nel 2010 è anche giusto dire di no».

L'Svp non vi vuole, secondo lei porranno questa condizione anche ai loro futuri partner?

«Senza la SVP non si governa questa città, ma mi sembra politicamente inaccettabile che un partito con il 30% di consensi possa comportarsi come un partito che ha la maggioranza assoluta».

Con l'Svp divisa nel suo interno, chi guadagnerà consenso?

«I continui litigi sono una delle cause perché molti progetti annunciati si sono arenati. Guadagnerà consenso chi sarà in grado di presentare un candidato sindaco che riesca a dimostrare credibilmente che si impegnerà per tutti, senza distinzione se un cittadino vive a Maia Alta o a Sinigo. Spero che al posto dei soliti slogan del sindaco tedesco o italiano cresca il consenso intorno all’ impegno di costruire insieme un progetto comune».

I sei consiglieri uscenti si ricandideranno tutti?

«Auspicherei che tutti i consiglieri uscenti si ripresentassero. Però a nove mesi dall’elezione è veramente prematuro ogni annuncio».

Due provvedimenti da realizzare nei primi 100 giorni della nuova legislatura?

«L’obiettivo principale è la individuazione di un progetto condiviso sullo sviluppo della città con il massimo coinvolgimento della popolazione e con l’aiuto dei tecnici che hanno steso il Masterplan. Nei primi cento giorni bisogna individuare la procedura e le regole come arrivarci. Inoltre cercherei di porre le basi di un buon rapporto sia con la Provincia, sia con il Comune di Bolzano per ridare a Merano come seconda città dell’Alto Adige il ruolo che le spetta».

Che voto dà a questa legislatura?

«Darei un sei scarso alla giunta uscente. E' mancata la progettualità, vedi la situazione del traffico, dell'ippodromo, degli scandali ed è mancato il dialogo con i cittadini».

E un voto ai Verdi?

«A noi darei un otto: abbiamo fatto un’opposizione seria studiando carte e documenti, smascherando sprechi di denaro e violazioni di leggi. Abbiamo avanzato innumerevoli proposte serie, quasi sempre bocciate senza particolari motivazioni».













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