La Svp sdogana i Verdi: ora la giunta

Walcher: «Tagnin era perfetto ma i tempi non sono ancora maturi. La “Colomba” è cambiata, sono meno radicali»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Luis Walcher (il consigliere più votato dell’Svp) ha sempre detto che il verde, nonostante lavori tra i campi, non è il suo colore preferito. Bauernbund della prima ora, a fianco di Cristoph Baur nell'apertura verso la destra italiana del partito, ora offre invece il segno che qualcosa sta cambiando, e definitivamente, negli orizzonti di Renzo Caramaschi. E infatti dice: «Resto dell'idea che Tagnin in giunta sarebbe una buonissima cosa ma visto che lui insiste nel dire no, non vedo altra strada che seguire il sindaco nel suo tentativo di rivolgersi ai Verdi». Scusi, ma proprio lei... «Ho visto Tagnin in consiglio, l'altra sera. Gli ho parlato. Ho capito che è ancora troppo presto, i suoi non capirebbero. E poi, anche i Verdi mi sembrano un poco cambiati, c'è altra gente, Caramaschi dice che ci parlerà... Importante è capirsi bene sulle cose da fare tra noi e il Pd». Poi? «E poi facciamo questa benedetta giunta». Insomma, proprio Luis Walcher, più di 1.100 voti solo per lui, fiero oppositore di una riedizione dello Spagnolli bis e ter, indica che le resistenze Svp e della sua ala economica stanno scemando.

L'agenda di Caramaschi. Oggi il sindaco vedrà ancora La Svp. Ma Walcher è stato chiaro: con il no ribadito di Tagnin, difficile proseguire sulla strada di una reale discontinuità rispetto alle classiche giunte del centrosinistra. E infatti Renzo Caramaschi indirettamente conferma: «Al 90% il programma sta per essere concordato». È quello che chiedeva la Svp in cambio di un arretramento sul fronte moderato: punti precisi per non trovarsi poi nell'ambiguità operativa una volta aperto il programma davanti ai Verdi. L'altro capitolo riguarda le trattative per le competenze. Quello sarà avviato subito dopo e occuperà tutta la prossima settimana. Perché l'appuntamento da non mancare è il 14 giugno. Per quella data sarà convocato, per la seconda volta dopo la sua seduta insediativa, il consiglio comunale. Ma la coalizione dovrà arrivarci preparata perché dovrà indicare anche il presidente del consiglio e il nome designato deve inserirsi nella cornice in cui si trova anche la griglia di quelli che entreranno in giunta, rispettando equilibri di genere e correntizi. Renzo Caramaschi è fiducioso. Sente che la Svp sta per cedere e avverte che i Verdi non sono nelle condizioni di proporre diktat. Sul programma rivela: «Ho messo a punto una serie di interventi mai visti per il rilancio economico di Bolzano. E ho anche inserito il Virgolo tra le le aree interessate alla riqualificazione. Dobbiamo essere la giunta del fare...».

Le trattative di giunta. Sempre più inevitabile l'assegnazione dell'urbanistica al vicesindaco Baur, restano due nodi. Ambedue legati alle quote di genere. Prende fiato Monica Franch come seconda assessora Pd dopo Sandro Repetto e una verde (Lorenzini o Rabini). Perde posizioni l'ipotesi della Peintner non tanto perché la Svp rifiuti questa volta di "fornire" la sua parte di quota rosa ma perchè non gradirebbe la presenza di Mauro Randi. Secondo quanto emerge ufficiosamente nell’Svp, l'ex assessore al Sociale nelle giunte Spagnolli sarebbe ritenuto troppo vicino ai Verdi e agli ecosociali in genere, verso i quali aveva mostrato di fare squadra (soprattutto con Gallo e Trincanato). E proprio la tendenza a far apparire più "moderata" questa nuova giunta, fa salire di rimando le quotazioni di un assessorato a Gennaccaro. Al di là delle promesse di Caramaschi in campagna elettorale, sarebbe infatti proprio la collocazione dichiaratamente centrista di Gennaccaro a rendere la sua presenza funzionale all'immagine che la stessa Svp vuol dare al governo della città. Dunque: Sandro Repetto (con Sociale e Cultura, perché dopo l'urbanistica la Svp non potrà accampare soverchie pretese) e Luis Walcher sarebbero assessori per forza del voto. La Franch per quota rosa e per il veto Svp a Randi, Gennaccaro per riequilibrio moderato e infine una Verde per "genere" e per garantire i quattro voti "eco". Restano due questioni interne ai principali partiti. Nella Svp la "sinistra" spinge per la Peintner ma Walcher questa volta (sarebbe la terza in 10 anni) non vuole fare passi indietro. Nel Pd, l'ala bizziana resiste a privarsi di Randi in giunta ma è stretta dal problema delle quote rosa. Per questo, una volta conclusi i colloqui di Caramaschi, è previsto un passaggio nei partiti. E qui le correnti regoleranno i loro conti. Infine, visto che sembra lontana l'ipotesi di allargamento della giunta (per far entrare un terzo Pd) , è probabile che tra i nomi per il nuovo presidente del consiglio comunale, ci sia quello di Silvano Baratta.













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