Laboratorio sui dialetti alla media Calvino di Egna

Gli studenti hanno scoperto anche dodici lingue minoritarie riconosciute Entusiasti i ragazzi che si sono cimentati con realtà semisconosciute



EGNA. “Alura chi l’è che l’ha capì un quei cos?”, “Avé capí cus’ a vo’ racuntá?” hanno chiesto con un sorriso le collaboratrici di Eurac junior dopo essersi presentate. Sabrina viene da Milano e qualche anno fa ha deciso di trasferirsi in Alto Adige. Francesca è ligure, ha lavorato in Germania e ora vive a Bolzano. Ai ragazzi lo hanno raccontato parlando i loro rispettivi dialetti per entrare subito nel vivo del workshop. La varietà e la ricchezza linguistica dell’italiano sono infatti i temi con cui i ragazzi della scuola media Italo Calvino di Egna si sono cimentati nel corso delle due ore di laboratorio organizzate dall’Eurac. Attraverso giochi, quiz e lavori di gruppo gli studenti si sono resi conto della moltitudine di lingue parlate in Italia, dove alle 12 lingue minoritarie riconosciute si affiancano i dialetti, le lingue straniere parlate dai migranti, la lingua dei segni usata dai sordi e altri codici comunicativi come la matematica, la musica o l’alfabeto Braille. Con la cartina dell’Italia sotto mano i ragazzi hanno letto diverse versioni dialettali della frase “Piove a catinelle!” e hanno cercato di indovinare dove si dice, ad esempio, “Maremmina e pio’e!”, “Piove a secie roverse!” oppure “Stà cchiov’ a zefunne!”, incollando i biglietti con le frasi sulla mappa. Dal quadro che ne è risultato i ragazzi hanno potuto cogliere somiglianze e differenze tra i dialetti del nord e del centro-sud. Gli studenti hanno associato, poi, anche immagini e proverbi alle lingue territoriali.

Dall’Italia il focus si è poi spostato all’italiano nel mondo con alcune curiosità. L’italiano, ad esempio, è la terza lingua madre in Canada e la città dove vivono più persone di origine italiana è San Paolo in Brasile che con 6 milioni di italiani supera Roma.

«Quello sui dialetti è un laboratorio nuovo che stiamo sperimentando con alcune classi. La risposta dei ragazzi di Egna e dei loro insegnanti ci ha aiutato a capire come strutturarlo al meglio. Ci piace l’idea che in questa fase di test il nostro workshop sia in evoluzione, così come lo sono le lingue e i dialetti», spiegano le collaboratrici di Eurac junior.

Il workshop “Lingue e dialetti” è l’ultimo arrivato nell’offerta di Eurac junior per le classi altoatesine. Le iniziative di Eurac junior sono pensate per avvicinare la scuola e le tematiche di ricerca trattate all’Eurac. Lo fanno attraverso workshop interattivi in cui i ragazzi vestono i panni dei ricercatori in materie come le energie rinnovabili, la genetica e il telerilevamento o attraverso giochi di ruolo in cui gli studenti si avvicinano a temi come l’integrazione e le minoranze. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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