Ladinser: «Bolzano esclusa dal teleriscaldamento»

Il vicesindaco: «Il Comune deve entrare in Ecotherm per gestire la rete» L’entrata di Seab ora costerebbe 5 milioni. «Più tempo passa più ci costerà»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Al via l’ampliamento della rete di teleriscaldamento: si parte da via Resia. Un bene per l’ambiente e per le tasche dei bolzanini. Non così per il Comune. A gestire l’intera operazione sarà Ecotherm, la società provinciale in cui sarebbe dovuta entrare anche Seab, in rappresentanza del Comune. Ma non se n’è fatto nulla e ora Bolzano rischia di rimanere esclusa. Dalla gestione e dagli introiti del teleriscaldamento (il quale, inoltre, porterà minori entrate al municipio in quanto Aew perderà clienti del comparto gas che passeranno al calore generato dall’inceneritore). «Un’occasione persa. Più tempo passa, più pagheremo. Se entrassimo oggi, già ci costerebbe cinque milioni di euro. Pensiamoci prima che sia troppo tardi». Questa la convinzione del vicesindaco Klaus Ladinser.

Passata a Ecocenter la gestione del nuovo termovalorizzatore, entro i prossimi quattro-cinque anni il calore prodotto finirà nella rete di teleriscaldamento, permettendo così di eliminare più di un terzo delle caldaie bolzanine. Illustrato il piano di ampliamento della rete di teleriscaldamento e l'avvio dei lavori per la fornitura di calore all’ospedale, ieri è stata ribadita dal sindaco l'importanza strategica dello sviluppo del teleriscaldamento.

Però, considerata l’importanza strategica che quest’opera ha per la città, più di qualcuno ora si chiede che fine abbia fatto il progetto di coinvolgimento del Comune nello sfruttamento del calore, ossia l’ipotesi di ingresso di Seab in Ecotherm. Dopo molti rinvii, nel corso della primavera scorsa si erano tenute tre riunioni della maggioranza con i vertici di Seab. Era stato presentato il piano d’ingresso e il relativo costo. Sembrava un progetto in dirittura d’arrivo, urgente. Invece non se n’è fatto più nulla.

«Spero che l’emersa carenza di risorse, prevista nel bilancio municipale 2014, non allontani ancora di più l’ingresso del Comune nella gestione del calore prodotto sul suolo cittadino, grazie ai rifiuti conferiti all’inceneritore provinciale ospitato sul nostro territorio comunale», commenta sarcastico il consigliere Psi Claudio Della Ratta.

Doveva essere costituita una società ad hoc (Ecotherm) composta al 50% da Seab e al 50% da Sel, dove ognuno avrebbe contribuito con le proprie infrastrutture. In questo modo si sarebbe data la possibilità al Comune di essere coinvolto nella gestione dell’approvvigionamento termico. Le intenzioni iniziali non hanno però avuto seguito. Nel contempo Sel ha costituito Ecotherm e ha proseguito da sola nella posa dei tubi. Di fatto, ignorando le attese cittadine Sel si è costruita (e si sta tuttora costruendo sul suolo comunale) la propria rete. In sintesi, chiosa Della Ratta, «il Comune è stato scippato - o meglio, visti i tentennamenti e i rinvii, ha contribuito a farsi scippare - della gestione del calore nella sua città».













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