Laimburg, nuovo assetto con più peso alla ricerca

La riorganizzazione prevede un dipartimento per l’agricoltura di montagna La Felsenkeller diventerà centro di competenza per i vini, ridotta la produzione


di Massimiliano Bona


VADENA. Via libera al nuovo corso per il Centro sperimentale di Laimburg: la riorganizzazione - fortemente voluta dall’assessore Arnold Schuler - prevede un nuovo dipartimento per l’agricoltura di montagna e la trasformazione della Felsenkeller, la cosiddetta cantina nella roccia. Per l’ex governatore Durnwalder era un luogo di rappresentanza, mentre con Schuler diventerà un centro di competenza per i vini. La produzione di bottiglie sarà ridotta. Con la creazione del “Centro di sperimentazione di Laimburg” - ha spiegato Schuler - si intende rafforzare da un lato l’attività di ricerca «introducendo nuovi assi» e dall’altra separare a livello di bilancio il settore di ricerca da quello produttivo con una maggiore efficienza e trasparenza nella gestione collettiva dei terreni (ammontano a 5.900 ettari le superfici produttive su 75 mila ettari demaniali complessivi, a 135 ettari quelle dedicate alla frutticoltura, a 46 ettari le aree viticole, a 18 ettari quelle con coltivazione di verdura, a 15 ettari i terreni erbosi).

A questo scopo si è resa necessaria una differenziazione delle sfere di competenze dei due enti. Così le attività riguardanti l’amministrazione e il patrimonio agricolo e immobiliare da gestire, ma anche partecipazioni e concessioni, sono stati assegnati all’Azienda provinciale foreste e demanio che è diventata Agenzia Demanio provinciale, mentre gli ambiti di attività principali del Centro di Laimburg saranno d’ora in poi soprattutto la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione per l’agricoltura altoatesina. Nuova l’organizzazione dell’organico in 4 dipartimenti scientifici (finora erano 3), che è stata illustrata nel dettaglio dal direttore del Centro Michael Oberhuber che ha spiegato di guardare con fiducia ai nuovi sviluppi e sfide.

Nuovo è il dipartimento dedicato all’agricoltura di montagna che si occuperà di un nuovo ambito di ricerca (foraggicoltura e colture d’integrazione come piccoli frutti e erbe aromatiche e cereali) con l’implementazione del relativo Piano d’azione elaborato assieme alla Libera Università di Bolzano, e che prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro nei prossimi 5 anni, come ha ricordato l’assessore Schuler.

Altro ambito strategico su cui si concentrerà l’attività del Centro «la salute vegetale con studi della biologia degli organismi nocivi, di strategie fitosanitarie con attenzione alla sostenibilità e biodiversità». Su quest’ultimo ambito potranno essere destinate le risorse risparmiate grazie al riordino (circa 800 mila euro), ha spiegato soddisfatto Schuler.

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