Laimer: Rainer deve sospendersi da Sel

L'assessore scarica il direttore: «Spiegazioni tardive, ora c'è troppa pressione»


Marco Rizza


BOLZANO. L'autodifesa non è bastata. Il tentativo di Maximilian Rainer, direttore della Sel, di rigettare le accuse su «Stein an Stein» non ha convinto l'assessore Laimer: «Rainer dovrebbe sospendersi fino alla conclusione delle indagini». La voce di Michl Laimer, assessore all'ambiente, non è quella dei giorni migliori. Ha una nota di sconforto, e forse anche di tristezza. Maximilian Rainer è stato a lungo un suo stretto collaboratore, prima che diventasse direttore generale della Sel, e infatto Laimer ha cercato fino all'ultimo di difenderlo. Ma a un certo punto anche l'assessore ha dovuto prendere atto che la situazione si era fatta insostenibile. Dopo la diffusione della nota di autodifesa di Rainer ha fatto trascorrere una note e poi - ieri - ha tratto le sue conclusioni: «Finalmente Rainer - dice - ha preso una posizione sulla vicenda "Stein an Stein", ma avrebbe dovuto farlo tre mesi fa. Nel frattempo il clima intorno alla sua persona si è fatto negativo e ho la sensazione che quel documento non sia sufficiente ad allontanare la pressione. Secondo me dovrebbe sospendersi fin quando il procuratore Rispoli non chiuderà l'indagine e sarà fatta finalmente chiarezza. Sono convinto che la procura entro qualche settimana darà una risposta, ma nel frattempo Rainer dovrebbe sospendersi dal ruolo di direttore generale di Sel: per rispetto, per trasparenza e per bloccare la pressione su di lui e sulla società». Parole che suonano come una pietra tombale sul futuro di Rainer dentro Sel - sempre che l'inchiesta confermi le accuse finora emerse a suo carico e rispetto alle quali, va detto, Rainer si dichiara totalmente estraneo. La procura vuole fare chiarezza sul perché il direttore di Sel sia intervenuto nella comprevendita tra la società «Parcheggi Italia» e la «Stein an Stein Italia» (entrambe filiali italiane di società viennesi) di una centrale elettrica a Mezzaselva, poche settimane dopo che la stessa Sel aveva rinunciato ad acquistare la struttura. La proprietaria della «Stein an Stein» è una ex compagna di studi di Rainer, e questo ha fatto aumentare i sospetti. Nella sua lunga nota, il direttore di Sel ha dichiarato di avere solo dato consigli all'imprenditrice e al suo commercialista, ma di non avere collaborato direttamente alla trattativa e soprattutto di non avere avuto alcuna partecipazione alla società o compenso. Durnwalder al momento non si esprime: «Ho letto la lettera ma non rilascio commenti», si limita a dire. Scatenata invece l'opposizione: sia i Freiheitlichen che i Verdi chiedono che Rainer faccia un passo indietro. In casa Sel al momento si gioca anche la partita del riassetto Edison, e anche qui la società provinciale deve rispondere alle critiche delle opposizioni: «Gli investimenti di Sel nel settore energetico - dice il presidente Stocker - non costituiscono né un rischio né tantomeno un'avventura ma si basano su ragionamenti economici concreti per garantire un approvvigionamento energetico pulito e sostenibile, e con esso il benessere di questa terra. Per il recupero delle centrali idroelettriche Sel provvederà ad organizzare i mezzi necessari, senza ricorrere ai contribuenti. Il notevole incremento dei valori patrimoniali reso possibile mediante il recupero del 40% delle centrali idroelettriche Edison apparterrà alla popolazione altoatesina».

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