Laives: drogava la suocera, nuora patteggia

La 40enne era stata arrestata: somministrava sonniferi di nascosto all'anziana


Mario Bertoldi


BOLZANO. La donna di 40 anni di Laives, a suo tempo arrestata per aver somministrato di nascosto medicinali e sonniferi alla suocera, è pronta a patteggiare una pena di un anno e quattro mesi di reclusione.
L'imputazione è di lesioni personali. Il pubblico ministero ieri ha dato il suo assenso considerando la pena proposta adeguata alla gravità dei fatti. Ora l'ultima parola spetta al giudice Walter Pelino. In un primo tempo la donna era stata accusta di essere una avvelenatrice. Successivamente l'inchiesta appurò che la giovane nuora non agì mai con volontà omicida nei confronti della suocera settantenne, accusata dall'indagata di aver sempre avuto un ruolo eccessivamente invadente nel «menage» famigliare. In seguito l'indagata ammise di aver sciolto di nascosto nello yoghurt e nel the della suocera (entrando furtivamente nel suo appartamento) dosi rilevanti di un sonnifero e qualche compressa di aspirina. Il tentativo, però, sarebbe stato semplicemente quello di rendere meno attiva l'arzilla nonnina. Insomma, la donna sarebbe riuscita a dimostrare di aver semplicemente agito per cercare di trovare dei momenti di «tregua» ad un rapporto considerato sempre più asfissiante ed invadente. È poi emerso nel corso delle indagini che la giovane nuora aveva vissuto come una «imposizione» anche la decisione del marito di fornire alla madre le chiavi dell'appartamento. La suocera si era imposta sul figlio anche in quella occasione così come era riuscita a fare in tante altre occasioni. Di fronte a questa invadenza, il ricorso al sonnifero sarebbe stato in molte occasioni una liberazione psicologica. La nuora è poi riuscita a dimostrare di non aver mai acquistato medicinali ma di aver semplicemente utilizzato i sonniferi che il medico aveva prescritto alla suocera per meglio riposare la notte. Proprio per questo l'indagata ha sempre sostenuto di essere stata convinta che l'utilizzo, seppur prolungato e ripetuto del sonnifero, non potessero provocare problemi di carattere fisico all'anziana. In realtà la suocera iniziò a manifestare persistenti malesseri, anche gravi. Di qui la decisione degli avvocati della nuora di proporre un patteggiamento ad un anno e quattro mesi di reclusione.

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