primo maggio

Lavoratori, nuove priorità: tempo libero e smart working 

La sfida delle aziende: trovare collaboratori. Dopo la pandemia sono cambiate le esigenze. Biasi: «Penalizzati dal carovita». Giudiceandrea: «Equilibrio vita-lavoro». Simonato: «Donne non solo part time»  



BOLZANO. Smart working, flessibilità, ambiente stimolante e attento alle tematiche ambientali, possibilità di fare formazione e chance di crescita professionale, ma soprattutto più tempo libero da dedicare alla famiglia e a se stessi.

L’elenco delle priorità dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro si allunga, perché c’è più domanda che offerta e perché la pandemia ha davvero cambiato il mondo e le persone. un trattamento economico adeguato resta in cima all’elenco delle richieste - per forza di cose ovunque ed in particolare in alto adige, terra con il primato nazionale del costo della vita - ma viene dato per scontato.

Cala l’importanza attribuita alla stabilità: oggi questo aspetto conta meno, perché la stragrande maggioranza ha voglia di fare esperienze nuove in settori diversi e quindi è disposto a rimettersi in gioco. in vista della festa del primo maggio, delle difficoltà a trovare personale e per capire quali sono le nuove esigenze dei lavoratori abbiamo parlato con due imprenditori: Federico Giudiceandrea, fondatore e ceo della Microtec; Vinicio Biasi, fondatore assieme al fratello Roberto della Microgate; e con Lucia Simonato, responsabile risorse umane della Würth Italia.

Periti elettronici introvabili

«Il mondo del lavoro è cambiato e ti devi adeguare - assicura Vinicio Biasi, alla guida della Microgate, l’azienda hi-tech con sede a Bolzano sud -: vale per tutti i settori e ancora di più per quello tecnico. Un perito elettronico, per fare un esempio, è ormai un profilo più “raro” dell’ingegnere; lo stesso dicasi per il meccatronico. Purtroppo gli studenti continuano a preferire scuole e facoltà ad indirizzo umanistico. Questo unito al crollo delle nascite spiega le attuali difficoltà che incontrano le aziende. Fortunatamente abbiamo ottimi contatti con il Politecnico di Milano. Il lavoro che offriamo è stimolante e consente di avere rapporti con università e centri di ricerca. Cerchiamo di venire incontro alle diverse esigenze a partire dalla flessibilità e dallo smart working; in cima alle priorità però c’è sempre più il tempo libero. Gli stipendi da noi in Alto Adige sono mediamente un 10-15% più alti che nel resto d’Italia, ma non basta a compensare il costo della vita che è il più alto d’Italia, a partire dalla casa che costa il doppio o il triplo».

La nuova facoltà di ingegneria

«Noi ci aspettiamo molto - dice Federico Giudiceandrea, fondatore e Ceo della Microtec di Bressanone, leader del mercato di sistemi di scansione e ottimizzazione per l’industria della lavorazione del legno - dalla nuova facoltà di ingegneria che sta sorgendo a Bolzano sud, perché è sempre più difficile trovare ingegneri elettronici e informatici. I nostri giovani che vanno a studiare in Austria e Germania vengono coccolati dalle aziende del posto e difficilmente rientrano; di qui l’importanza di avere una facoltà a Bolzano».

Cosa chiedono i giovani?

«Un ambiente stimolante e dinamico che da noi trovano e offre anche la possibilità di viaggiare: cosa apprezzata sopratutto quando sei libero da impegni familiari. Ma cercano sempre più anche un giusto equilibrio tra vita e lavoro, per avere più spazio per il tempo libero. Da questo punto di vista, la natura e la montagna che può offrire l’Alto Adige sono un importante valore aggiunto».

Dove si recuperano nuovi collaboratori? «Bisogna migliorare la conciliabilità lavoro-famiglia, per consentire alle donne di rientrare se hanno lasciato l’impiego o hanno optato per il part-time, dopo la maternità».

La scommessa al femminile

«Più flessibilità, più servizi - invoca Lucia Simonato, responsabile risorse umane di Würth Italia - per dare alle donne che hanno figli la possibilità di tornare al lavoro a tempo pieno. All’estero è normale che sia così, perché anche i padri si fanno carico della gestione familiare. Le cose stanno cambiando anche in Italia, ma nella generalità dei casi è ancora normale che la donna scelga il part time quando diventa mamma. Proprio per questo, nell’ambito dell’ampliamento della nostra sede di Egna, si sta valutandola possibilità di aprire un asilo». Per Simonato, la ricerca di nuovi collaboratori - donne o uomini che siano - è la sfida più complicata da affrontare: « Perché le esigenze sono molteplici: si vuole un lavoro stimolante, coinvolgente a livello di gruppo, che dia responsabilità e consenta di crescere professionalmente, ma permetta anche di avere tempo libero per coltivare interessi e passioni». A.M.

 













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