«Le accuse? Solo assurdità Mi hanno voluto colpire»

Durnwalder si sfoga: «Per 40 anni mi hanno detto che siamo un esempio Tutto è iniziato con la festa dei 70 anni. Qualcuno temeva che mi ricandidassi»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Luis Durnwalder, il presidentissimo che ha governato l’Alto Adige per un quarto di secolo, non è rimasto sorpreso dalla decisione del giudice dell’udienza preliminare di rinviarlo a giudizio per la vicenda legata alla gestione del fondo riservato. «Me lo aspettavo - commenta - conosco molto bene la posizione del procuratore Rispoli che ritiene non superabile la sentenza della Corte di Cassazione del 2009 in relazione a presunte irregolarità nella gestione di fondi pubblici in Sicilia. Anche se quel caso è molto diverso dal mio»

Quasi un tentativo di dimostrare che anche l’Alto Adige non è sempre un esempio di buona amministrazione

«Sì, dopo che per 40 anni , (prima come assessore e poi come presidente, ndr), tutti mi hanno sempre detto che qui abbiamo un’amministrazione perfetta. Solo negli ultimi anni qualcuno ha scoperto improvvisamente che a Bolzano si usano i soldi come a Palermo o nel Lazio. E’ strano. Ho l’impressione che qualcuno avesse paura che mi ricandidassi e allora hanno fatto tutto il possibile affinchè io non potessi più presentarmi. E poi, se è vero che la mia gestione del fondo riservato è illegittima, perchè non estendono le stesse accuse anche a tutti gli assessori (tedeschi e italiani) che hanno usato le loro risorse allo stesso modo? E perchè non mettono sotto accusa anche i governatori trentini che hanno fatto la stessa cosa? Io ho fatto solo l’errore di aver annotato puntualmente ogni piccola spesa o elargizione, anche i 20 o i 50 euro. Anche il procuratore Rispoli ammette che non mi sono intascato un solo centesimo»

Oltre al peculato la Procura le ha contestato anche il finanziamento illegittimo al partito per piccoli contributi alla Junge Generation..

«Ho dato tre volte negli ultimi dieci anni un contributo, non al partito ma al gruppo giovanile che stava organizzando una festa aperta a tutti. In un caso si trattava di un convegno sul traffico lungo l’asse del Brennero. Il mio contributo, 200 euro, fu dato non per l’attività politica ma solo queste iniziative che andavano a vantaggio di tutti»

Dalle carte dell’inchiesta emergono però troppe spese per cene o ricevimenti

«Se si riferisce a Laimburg, io ho sempre preso determinate iniziative per il bene e l’interesse della Provincia. In quei ricevimenti c’erano tutte le autorità, c’erano lo stesso Rispoli ed altri magistrati anche germanici ed austriaci. Abbiamo ospitato membri della Corte Costituzionale, c’erano i vertici della polizia, dei carabinieri, dell’esercito».

Lei avrebbe però utilizzato denaro del fondo riservato per pagare chi in quelle occasioni ha garantito determinati servizi

«E’ ovvio: se uno per 5 o 6 ore fa servizio dopo il suo orario di lavoro mi è sempre sembrato giusto riconoscere qualcosa. Ho elargito dieci euro l’ora, la paga di una donna delle pulizie»

Ma erano necessari questi ricevimenti?

«Nessuno sa quanti vantaggi ho portato a casa per la Provincia con queste serate. Anch’io avrei preferito bermi un bicchiere di vino con la mia famiglia. L’ho fatto solo per la Provincia. Grazie a questi incontri è stato più facile farsi aprire determinate porte a Roma, Vienna o Bruxelles»

Ma ci sono state anche le colazioni in ufficio a spese dei contribuenti

«Il procuratore Schülmers mi ha accusato di aver comprato addirittura una torta per il Dalai Lama. E’ vero ma era un atto di cortesia a nome della Provincia. Io sapevo che avrebbe fatto colazione nel mio ufficio e, dato che ama le cose dolci, dissi alla segretaria di acquistare una piccola torta Sacher in piazza Walther. Dovevo forse fargli fare colazione con l’acqua del rubinetto e poi a mezzogiorno portarlo a mangiare un würstel? Non succede da nessuna parte»

Tutto è partito dalla Corte dei Conti. Pensa che il procutore Schülmers ce l’abbia con lei?

«Non è difficile dirlo, si vede. Ma certe cose dovrà dimostrarle».

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