Le bollette arrivano in ritardo di 10 anni

La Municipalizzata notifica a una pensionata meranese un sollecito per pagamenti di gas e rifiuti risalenti al 2002


di Giuseppe Rossi


MERANO. Dieci anni dopo Azienda municipalizzata chiede il conto a una propria utente per gas e rifiuti dell'anno 2002. Una pensionata, residente da alcuni anni negli alloggi comunali e con un reddito minimo, qualche giorno fa si è vista recapitare dall'azienda di recupero crediti incaricata da Asm una lettera con la quale le vengono chiesti in un colpo solo 550 euro. «Per fortuna ero seduta - sostiene la signora - altrimenti sarei svenuta immediatamente. Ho sempre pagato puntualmente le bollette e questa richiesta non me l'aspettavo proprio. Tanto più che fino a oggi non ho mai ricevuto nessuna avvisaglia di un mancato pagamento». Di punto in bianco Abbrevia srl, società di recupero crediti con sede a Trento, ha inviato alla pensionata un sollecito di pagamento inequivocabile. «Le comunichiamo - si legge nella lettera - che, salvo errori, non risultano pagate le fatture di seguito indicate, per le quali Le chiediamo di rimetterci gli importi sotto indicati». La Municipalizzata, tramite la società di recupero crediti, chiede il pagamento di due fatture di febbraio e maggio 2002 e di una fattura di marzo 2003. In tutto 303 euro, cifra alla quale però si aggiungono 171 euro di interessi per ritardato pagamento e 71 euro di oneri di recupero, praticamente il lavoro di Abbrevia srl. Il termine per effettuare il pagamento è perentorio: dieci giorni dal ricevimento della lettera. La situazione è a dir poco imbarazzante. Da una parte la pensionata cliente, convinta di aver sempre pagato tutto. «Il rischio ora - spiega sconcertata la signora - è che dopo tanto tempo non riesca neppure a ritrovare le ricevute dei pagamenti fatti». Dall'altra c'è Asm, che solo dopo dieci anni si ricorda di vantare un credito. «Il caso - spiega Claudio Vitalini, direttore di Asm - verrà prontamente esaminato appena la signora si rivolgerà a noi. Abbiamo scelto più di un anno fa di avvalerci di una società esterna di recupero crediti per far fronte all'aumento di insoluti, di fatture emesse ma non onorate dai clienti. Siamo nell'ordine del 3% all'anno, circa 150 mila euro. Quando abbiamo scelto Abbrevia per il recupero crediti, abbiamo passato loro tutte le pendenze, anche quelle più vecchie».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità