Le due “bibbie” del mangiare e bere bene in Alto Adige

Guide Espresso, la presentazione a Bolzano: con tantissimi elogi e l’invito a osare ancora di più


di Angelo Carrillo


di Angelo Carrillo

bolzano

Osare di più. Parole di elogio ma anche la richiesta di maggiore coraggio. Almeno un punto mette d’accordo i curatori delle due guide presentate ieri a Bolzano presso Condito, lo studio/laboratorio dello chef Luis Agostini da Alto Adige Marketing che per il 12esimo anno consecutivo ha realizzato in collaborazione con le guide Espresso e Gault Millau una doppia edizione regionale delle due “bibbie” (una in lingua italiana e una in tedesco) del mangiare e bere bene in Alto Adige. Presenti i migliori chef altoatesine e le cantine più significative premiate dalla guida ai vini d’Italia dell’Espresso. La piccola guida dell’Espresso, così come quella di Gault Millau, infatti, raccoglie non solo i migliori ristoranti altoatesini, ma anche le migliori cantine dell’edizione 2013. Molte le lodi e i complimenti per un sistema che offre uno dei più ricchi palcoscenici per golosi d’Europa ma anche la raccomandazione a lasciar correre di più la fantasia. Insomma di non accontentarsi ma di rischiare di più. Questo l’invito rivolto ai ristoratori sia da Luigi Costa, responsabile Nord Est della guida Espresso e grande conoscitore della cucina altoatesina che da Karl Hohenlohe che con la moglie Martina segue l’Alto Adige per la guida Gault Millau. Più spazio quindi in futuro per le tendenze internazionali come quelle derivanti dalla nuova cucina iberica (in realtà già abbastanza superata) o quelle della nuova cucina scandinava? Chissà? Certamente Luigi Costa immagina un futuro ancora migliore per l’Alto Adige almeno sulla guida dell’Espresso. “Penso che ci siano decisi margini di miglioramento – ha spiegato il curatore della guida – ne sono convinto e penso che sempre più lo siano anche gli altri redattori della guida”. Nei fatti già ora la guida racconta di un Alto Adige vero paradiso per gourmet: “Quest'anno abbiamo assegnato voti a 60 ristoranti, 13 dei quali hanno collezionato 15 cappelli”. Tra i migliori locali spiccano il St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina di San Cassiano in Badia con 17,5 punti, il ristorante Zur Rose di Appiano con 16 punti e mezzo e quindi, appaiati a quota 16, il Kuppelrain di Castelbello e lo Jasmin dell'Hotel Bischofshof di Chiusa. L'edizione 2013 di “Le Guide de l’Espresso Alto Adige-Südtirol” annovera inoltre ben 9 new entries. I migliori esordienti sono La Stüa de Michil dell'Hotel La Perla di Corvara ed il ristorante Anna Stube dell'Hotel Grödnerhof di Ortisei, entrambi premiati con 15,5 punti, ed il ristorante Einhorn dell'Hotel Stafler di Mules con 15 punti. Ma non è solo la gastronomia ad aver puntato sulla qualità, in quanto anche il vino altoatesino è sempre più apprezzato. Come da qualche anno a questa parte, Gault Millau giudica i vini nostrani riportando le valutazioni espresse da “Le Guide de l’Espresso Alto Adige-Südtirol”. E anche quest'anno i vini altoatesini fanno la loro bella figura nei confronti della concorrenza regionale. “In Alto Adige bisogna segnalare la proficua convivenza tra piccoli produttori e cantine sociali, tutti in grado di produrre ottimi vini”, ha detto Luigi Costa mettendo in risalto la particolarità del territorio. In totale “Le Guide de l’Espresso Alto Adige-Südtirol” hanno assegnato voti a 82 cantine, 36 delle quali possono fregiarsi almeno di una stella; ben 19 vini sono stati inseriti nella lista dei “vini dell’eccellenza” e tre di essi hanno ottenuto 18,5 punti: il Lagrein Riserva 2007 Nusserhof Bolzano, il Pinot Bianco Plattenriegel 2011 della Cantina sociale di Cornaiano ed il Sauvignon Volgar 2010 Dipoli. A dimostrazione del fatto che per andare lontano la fantasia è importante ma la pazienza e la costanza lo sono ancor di più.













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