Le primarie per la Svp? Servono a poco 

Molti candidati hanno già le valigie pronte. Le novità di Meinhard Durnwalder e Unterberger. Sfida tra Steger e Dalsass


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Partiamo da cinque anni fa. Alle politiche del 2013 la Svp raccolse 132.154 voti nel proporzionale alla Camera solo in Alto Adige (146.800 in totale). Fece eleggere - per rimanere in casa della Stella alpina - quattro deputati e due senatori. Ovvero Albrecht Plangger, Renate Gebhard, Daniel Alfreider e Manfred Schullian a Montecitorio e Hans Berger e Karl Zeller a Palazzo Madama.

Questa volta Zeller e Berger non si ricandidano e Alfreider è destinato a prendere il posto di Florian Mussner nella prossima giunta altoatesina. Da vicepresidente ladino. «Sarò candidato alle elezioni provinciali», così ieri il parlamentare della Val Badia che un altro «giro» in Parlamento l’avrebbe voluto fare. Tra il resto con una certa esperienza ormai acquisita. Ma tant’è. Per il 4 marzo ci sono candidati che possono già affittare l’appartamento a Roma. Come ad esempio Plangger che si ricandida nel collegio per la Camera di Merano-Venosta o Gebhard, allo stesso modo in quello di Bressanone-Pusteria. Strada spianata anche per le «new entry» Meinhard Durnwalder nel collegio senatoriale di Bressanone-Pusteria. È il potente Obmann pusterese del partito, nipote di Luis e di professione avvocato. A ovest (Merano-Venosta) ci sarà un nome nuovo per il Parlamento, ma noto alle cronache politiche. Quello di Julia Unterberger, già consigliera regionale e presidente del consiglio provinciale, nonché figlia di Siegfried, per anni a capo della Svp meranese ed ex moglie di Karl Zeller. L’abbandono di Renate König le facilita l’elezione. Dalla sua parte anche il fatto di essere donna: c’è il bilancino delle quote rosa. La sfiderà solo il sindaco di Lana Harald Stauder, come scriviamo in dettaglio a pagina 30.

Lasciando in disparte lo zampino Svp per i due candidati Pd nei seggi uninominali di Bolzano Bassa Atesina, ai quattro seggi uninominali praticamente sicuri e targati Stella alpina, si aggiungono per il Senato il settimo seggio assegnato in regione col proporzionale. Andrà alla Stella alpina, visti i numeri della corazzata di via Brennero. E per la Svp è previsto pure, senza grosse difficoltà, un seggio ulteriore alla Camera al proporzionale, tra i cinque assegnati a livello regionale. Qui per Montecitorio si punta sulla riconferma di Manfred Schullian, altro avvocato, rimasto unico candidato fino a pochi giorni fa, quando gli «anziani» del partito a livello bolzanino hanno indicato anche l’ex capogruppo in Provincia ed ex assessore Elmar Pichler Rolle per la corsa nel proporzionale alla Camera. In realtà, Pichler Rolle aveva dato la sua disponibilità per il proporzionale del Senato. «Devo decidermi entro giovedì, (domani, ndr) alle 12», così Pichler Rolle. Lascia aperto un pertugio, ma certo non voleva gareggiare contro Schullian. E forse farà un passo indietro. Cortocircuito interno alle organizzazioni del partito. Così, per il proporzionale per Palazzo Madama in corsa troviamo Dieter Steger, Hans Joachim Dalsass e l’outsider Manfred Mayr.

Il primo è l’attuale capogruppo del partito in consiglio provinciale. Sostenuto dall’ala economica Svp dovrà vedersela con Dalsass, esponente degli Arbeitnehmer e Obmann Svp a Laives. Mayr, sindaco di Cortina sulla Strada del Vino ha possibilità pari a zero. L’ala sociale spera in Dalsass, ma a questo punto la scelta - chiuse oggi le proposte, con il sì o il no dei possibili candidati entro domani - verrà fatta prima delle elezioni vere e proprie dalle primarie che la Stella alpina ha stabilito esserci il prossimo 21 gennaio. Primarie che però saranno fondamentali solo in pochissimi casi. Perché il partito si conosce al suo interno molto bene e si avanzano candidature solo quando hanno possibilità di vittoria. Almeno che non siano di bandiera. La battaglia vera tra lobby e correnti interne alla Svp si farà alle provinciali in autunno.













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