Le ultime volontà: le ceneri dei defunti disperse nella Rienza

Il fiume è stato indicato in dieci richieste su 14 complessive Sono 21 invece le famiglie che custodiscono in casa l’urna


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. Sono 14 le famiglie brissinesi che dall'aprile del 2013 ad oggi hanno scelto di disperdere le ceneri di un proprio caro defunto e, curiosità, la maggioranza di loro ha scelto la Rienza come luogo dell’addio.

L’assessore Paula Bacher ha ricordato che il Comune di Bressanone è stato il primo in Alto Adige a deliberare la dispersione delle ceneri e che la prima è avvenuta il 25 giugno 2013. Ventuno, invece, le famiglie che dall'ottobre del 2004 ad oggi hanno deciso di custodire in casa l'urna cineraria di un caro. «La dispersione delle ceneri è consentita quasi da due anni e fino ad oggi le richieste accolte sono state 14 – spiega la Bacher – Ricordo che chi vuole disperdere le ceneri del proprio defunto lo può fare in quattro punti del territorio comunale, vale a dire in un piccolo recinto fiorito nell'angolo sud-ovest del vecchio cimitero, nel bosco di proprietà comunale che si trova sopra il Kinderdorf in località Pian di Sotto, nel tratto di fiume Rienza, circa 200 metri, che va dalla Giardineria Auer verso la gola più a nord e nel tratto di fiume Isarco che parte dalla zona industriale dopo il ponte e arriva fino alla ditta Quelle. E fino ad oggi ci sono state 10 dispersioni di ceneri nel fiume Rienza e 4 nel bosco sopra il Kinderdorf».

Chi lo desidera, dovrà presentare una richiesta al Comune, aspettare l'ok, e poi potrà disperdere le ceneri del proprio caro alla presenza di un addetto comunale. «Le richieste di dispersione delle ceneri ci sono come anche quelle di conservazione di urne cinerarie in casa – conclude Paula Bacher – Le famiglie interessate alla dispersione devono presentare richiesta in Comune e successivamente un addetto, dopo aver verbalizzato, provvederà ad accompagnare i parenti del defunto nel luogo prescelto. Fino ad oggi il numero maggiore di dispersioni di ceneri è avvenuta nel fiume Rienza. Dieci persone, accompagnate da un addetto, hanno disperso le ceneri del proprio caro nelle acque della Rienza, mentre solo quattro persone hanno scelto il boschetto di proprietà del Comune nella zona sopra il Kinderdorf. Stesso iter per ottenere di conservare in casa un'urna cineraria. Fino ad oggi, dopo oltre 10 anni, sono state concesse 21 conservazioni in casa».

La cremazione è ammessa se il defunto era iscritto alla Socrem, se viene espressa la volontà nel testamento, dopo precedente dichiarazione della persona defunta presso l'ufficio di stato civile o su richiesta del coniuge o del parente più prossimo. Per qualunque informazione in merito basterà comunque rivogersi all'Ufficio cimiteriale del Comune.

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