Lei vuole divorziare Lui la massacra

Dramma a Lutago: dieci colpi di martello e punteruolo. La donna è in fin di vita La tragedia sotto gli occhi dei figli. Paul Oberkofler arrestato dai carabinieri


di Aldo De Pellegrin


LUTAGO. Ieri mattina poco dopo le 5, in un impeto di follia omicida Paul Johann Oberkofler, 52enne dirigente d’azienda di Lutago, ha distrutto la sua famiglia - che secondo amici e vicini sembrava essere tutto per lui - tentando di uccidere con un martello e uno scalpello da falegname la moglie Brigitte Steger, 42 anni, madre dei suoi tre figli. Un gesto atroce, probabilmente maturato nell’inconscio già nei lunghi mesi in cui il rapporto era diventato assai difficile per entrambi i coniugi tanto che, proprio recentemente, era sfociato in una richiesta di separazione da parte di lei anche se le apparenze, in paese, lo lasciavano sembrare ancora sereno e felice. La coppia viveva da separata in casa. Nessuno, almeno fino a ieri, ha voluto o saputo spiegare davvero cosa stesse covando fin dalla primavera o addirittura da tempi ancora precedenti in quella casetta a schiera, solo apparentemente tranquilla, costruita non da molto al civico 9a di via Wilhelm Maute a Lutago, a due passi dalla riva di quel tratto dell’Aurino che scorre ancora lentamente prima delle rapide verso Campo Tures.

La tragedia si è consumata in una villetta a schiera a due piani, in un complesso di due case, come ce ne sono tante: al piano terra ingresso, cucina e soggiorno, al piano superiore le stanze da letto con i servizi e gli ampi balconi. Davanti alle finestre del soggiorno, il parcheggio pavimentato in pietra, sul retro l’uscita della cucina che dà su un orto e un giardino ancora da finire, con la serra a proteggere dal freddo dell’inverno fiori e ortaggi. Una casetta in cui, ieri mattina di buon’ora, al culmine dell’ennesimo litigio si è scatenato l’inferno.

Paul Johann Oberkofler, dopo aver passato la notte, l’ultima di tante nell’ultimo periodo, sul divano del soggiorno, si è armato di un mazzuolo e di un affilato scalpello cavo da falegname ed è salito nella stanza dove Brigitte Steger stava dormendo nel letto matrimoniale con il figlioletto Hannes di appena sette anni che riposava nel vicino letto a castello. Tutto lascia supporre che la donna abbia sentito l’uomo entrare nella stanza. Nel giro di pochi istanti è ripreso il litigio solamemte interrotto la sera prima. Questa volta però Paul Oberkofler aveva già deciso cosa fare. Era fermamente intenzionato a passare alle vie di fatto, forse per vendetta, ed ha iniziato a prendere la donna a martellate in testa mentre col punteruolo la colpiva con altrettanta veemenza al collo e al torace. Le urla della donna sono state avvertite dalla figlia maggiore della coppia, Lisa, studentessa universitaria di 20 20 anni di Bressanone, che ha raggiunto subito la camera dei genitori, scoprendo la madre in un lago di sangue. Afferrato il telefonino, la ragazza ha cercato di chiedere aiuto ma il padre, in un ultimo scatto di rabbia, ha costretto lei ed il fratellino più piccolo a scendere nel soggiorno dove li ha chiusi a chiave. La ragazza non si è persa d’animo e, recuperata la chiave di riserva della sua auto, ha scavalcato la finestra precipitandosi a chiamare la Croce Bianca della Valle Aurina che ha la sede a poche centinaia di metri dalla casa e di cui lo stesso Paul Oberkofler è volontario. Per Brigitte Steger sono partite così le operazioni di soccorso mentre anche la ragazza e il fratellino che erano in casa, la terza (Andrea di 19 anni sta studiando ad Innsbruck), sono stati affidati all’assistenza dello psicologo. L’arrivo dei soccorritori ed ex colleghi ha placato la furia omicida di Paul Oberkofler che i carabinieri, arrivati solo pochi istanti dopo nella villetta, hanno trovato ancora nel soggiorno di casa, svuotato di ogni energia e con gli occhi persi nel vuoto. Al piano di sopra, la stanza dell’aggressione era un lago di sangue mentre al piano di sotto i carabinieri non hanno avuto difficoltà a recuperare il martello e lo scalpello cavo che gli inquirenti ritengono siano le armi usate dall’uomo. Intanto, colpita da più di dieci colpi inferti con grande violenza (la ferità più grave alla giugulare), Brigitte Steger, tuttora in lotta con la morte, è stata trasferita dapprima a Brunico e poi, in elicottero, al San Maurizio di Bolzano dove è stata operata a lungo per tentare di strapparla alla morte. È ricoverata nel reparto di terapia intensiva e di rianimazione dove sta lottando per sopravvivere. Appena tre ore dopo i fatti, Paul Johann Oberkofler era già stato trasferito nella caserma dei carabinieri di Brunico. Qui ha dovuto spiegare agli inquirenti e al sostituto procuratore Luisa Mosna i motivi del suo folle gesto e fornire una ricostruzione dei fatti prima di essere trasferito in carcere a Bolzano con l’accusa di tentato omicidio. Un’accusa che, se le condizioni della moglie dovessero peggiorare, potrebbe trasformarsi in omicidio volontario portando altro dolore ad una famiglia già distrutta da un gesto folle.

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