Liceali messi a dura prova dal quizzone

Gli studenti: «Le domande più insidiose riguardavano filosofia e inglese». È iniziata ieri la correzione degli scritti


di Alan Conti


BOLZANO. Matematica era uno scoglio appuntito, latino con Tacito mostrava la faccia brutta, italiano poteva incutere dei timori con le difficoltà di un tema o di un articolo di giornale, per non parlarle del tedesco: odi et amo degli studenti altoatesini. Bene, dimenticate tutto questo perchè al termine dell'ultimo scritto i maturandi aprono gli argini e si sbottonano: la prova più difficile, in barba a tutte le previsioni, è stata proprio l'ultima. La chiamano terza, in realtà è la quarta (dopo il tedesco), lo chiamano quizzone, in realtà il nome istituzionale è prova pluridisciplinare. Domande chiuse e aperte su alcune materie scelte e scritte dalle varie commissioni. Al liceo scientifico Torricelli il tris calato sul tavolo è stato biologia, inglese e filosofia. A rimanere nella penna dei professori è storia, ma gli studenti non fanno salti mortali. «Ero sollevato della scelta delle discipline – spiega Andrea Profaiser – ma gli argomenti erano piuttosto dettagliati. Non mi aspettavo, per esempio, un filosofo come Martin Heidegger mentre nella parte scientifica c'era davvero tanta chimica. In qualche modo ce l'abbiamo fatta». «Inglese, sì inglese è stata la più complicata» non hanno dubbi Anxhela Koka e Giulia Ayari . «Abbiamo dovuto analizzare alcuni aspetti letterari partendo dalle opere di William Wordsworth. Di certo non era semplice. Questa, senza dubbio, è stata la prova più difficile, anche per il modo in cui è stata costruita». «Matematica era fattibile, italiano facile così come tedesco. Qui, invece, qualche difficoltà l'abbiamo incontrata. In ogni caso si sa che la terza prova presenta determinati rischi insistendo sull'intero programma e, potenzialmente, sull'intero spettro delle materie» l’opinione di Alessandro Tacchetti. Andrea Zanzi, dal canto suo, guarda all'immediato ma anche al futuro ovvero quegli orali ormai imminenti: «Effettivamente la parte filosofica comportava un alto livello di competenza perchè ci aspettavamo un autore più noto e ampio, per esempio Friedrich Nietzsche. Ora avanti con l'ultimo step dell’esame orale che io affronterò con una tesina sul male di vivere. Ci vuole il giusto mix di preparazione, lucidità e fortuna». Ampio sorriso, invece, per Federico Maccaferri. «Ho partecipato alle olimpiadi di filosofia durante quest’anno scolastico quindi ero particolarmente contento fosse uscita queste materia. Certo, capisco che Heidegger possa essere arrivato inaspettato perchè comunque si tratta di uno dei personaggi meno noti, ma alla fine era fattibile. L’esame, comunque, era sicuramente impegnativo. Ora manca l’ultimo passaggio dell’orale e mi preoccupa soprattutto la necessità di passare da un argomento all’altro in scioltezza. Dalle scienze alle materia umanistiche. Bisogna avere prontezza, preparazione e una buona dosa di sangue freddo. Andiamo a prepararci».

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