Lido “interdetto” Al pomeriggio basta allenamenti

Il Comune non concede più le corsie dedicate agli atleti Duecento agonisti sul piede di guerra: «Ci boicottano»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Una doccia fredda per duecento agonisti, soci di Bolzano Nuoto ed Ssv Bozen. D’ora in poi, nei pomeriggi estivi non potranno più allenarsi nella vasca da cinquanta metri al Lido. Lo ha stabilito l’ufficio sport del Comune, senza nemmeno un passaggio tecnico-politico in commissione consiliare preposta, come forse sarebbe stato d’uopo, vista la delicatezza della decisione presa e le sue possibili conseguenze. «Pensano a noi solo quando arrivano le medaglie che danno lustro alla città», commenta l’allenatore della Bolzano Nuoto Dario Taraboi. «Già siamo più sfortunati rispetto alle altre città, che vivono condizioni migliori. Questa novità rischia di avere due gravi ripercussioni: nel breve i nostri atleti non riusciranno ad allenarsi adeguatamente per i campionati italiani e le competizioni internazionali. Nel lungo periodo rischiamo di perdere gli atleti migliori. Andranno tutti ad allenarsi fuori provincia o addirittura fuori regione».

Fino all’anno scorso, in estate gli atleti delle squadre A e Juniores si allenavano in due sessioni, al mattino dalle 8 alle 10 e al pomeriggio dalle 17 alle 19. Ogni anno veniva inoltrata domanda, che veniva sempre accolta. Al mattino, vista la scarsa presenza di nuotatori per diletto, si occupavano fino a tre o quattro corsie. Nel pomeriggio, a vasche più gettonate dal bolzanino medio desideroso di refrigerio, si scendeva a due, massimo tre. Ora, la doccia fredda: al pomeriggio nemmeno una corsia per allenarsi. La decisione, a parole, sarebbe stata motivata così: troppe le lamentele ricevute da parte dei clienti del Lido per via delle ingombranti corsie dedicate agli agonisti.

La Bolzano Nuoto, nella persona del presidente Ardelio Michielli, ha avviato delle trattative, sinora prive di effetti pratici, tanto che il Psi cittadino ha presentato una interrogazione in consiglio comunale, soprattutto per tentar di capire come sia stato possibile interdire il Lido agli atleti agonisti senza passare per la commissione consiliare allo sport del Comune. Se ne sta occupando il consigliere Claudio Della Ratta.

Taraboi è un tecnico e non è avvezzo alle polemiche, men che meno alle sfiancanti mediazioni politiche. Però racconta l’impegno della sua società dopo aver ricevuto la lettera contenente il niet municipale: «Ci rendiamo conto delle esigenze di tutti gli utenti del Lido, per questo motivo abbiamo proposto di spostare l’orario di allenamento. Anziché dalle 17 alle 19, dalle 18 alle 20. In quell’orario, in piscina c’è poca gente, credo non avremmo infastidito proprio nessuno». La proposta, però, in municipio pare non sia stata accolta.

La richiesta riguardava fra il resto non l’intera stagione, bensì il periodo dal 5 di maggio al 5 di agosto. Poi, disputati i campionati italiani dell’11 e 12 agosto, la stagione agonistica termina. E i nuotatori dilettanti bolzanini possono sguazzare tranquilli in tutte le corsie.

Qui, spiega Taraboi, «siamo già sfortunati». In altre città, dove le temperature sono più miti, le vasche all’aperto vengono utilizzate già da febbraio o marzo. In altre città esistono pure le vasche da 50 coperte. Da noi, le uniche vasche lunghe sono la Isarco e l’Olimpionica, aperte soltanto in estate. Quindi, «già i nostri atleti cominciano ad allenarsi seriamente in ritardo rispetto alle altre realtà nazionali, se poi adesso gli orari vengono dimezzati... Si ricordano di noi solo quando vinciamo le medaglie, per il resto...».

È paradossale, gli fa eco Della Ratta, «che il Comune sia sempre in prima fila ad accogliere e festeggiare gli atleti locali in occasione dei successi nazionali ed esteri, e poi non pratichi delle politiche di agevolazione a costo zero per l’amministrazione». Perché gli agonisti, a Bolzano, non hanno vita facile. «In attesa del nuovo polo natatorio di via Maso della Pieve, che seppur auspicato e già presentato in commissione sport, causa carenza di fondi è al di là da venire, gli atleti devono convivere con gli ostacoli posti dall’amministrazione. Prima il risanamento della vasca di viale Trieste, che causa il conseguente innalzamento delle piattaforme dei tuffi creerà disagi ai tuffatori. E ora questo niet per i nuotatori...»













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