LA DONAZIONE

Lilt, una casa a San Maurizio per i pazienti trapiantati

BOLZANO. Una casa. Bella, accogliente, con un respiro di tranquillità quanto mai preziosa immersa nel verde. E' il nuovo gioiello acquistato dalla Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) e messo a...



BOLZANO. Una casa. Bella, accogliente, con un respiro di tranquillità quanto mai preziosa immersa nel verde. E' il nuovo gioiello acquistato dalla Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) e messo a disposizione dei pazienti dell'ematologia sottoposti a trapianto di midollo osseo e provenienti da fuori Bolzano. Grazie a una donazione di due benefattori (celato il nome per la richiesta di anonimato), la Lilt ha potuto prendere in mano questa unità abitativa in via San Maurizio per farne qualcosa più di un'alternativa al Day Hospital necessario ai pazienti sottoposti a terapie oncologiche. Settanta metri quadri al civico 16, a due passi dall'ospedale, che saranno il rifugio di serenità per chi è sottoposto al progetto di trapianto di cellule staminali autologhe con dimissione precoce al terzo giorno anziché al venticinquesimo. «Questa procedura – spiega il presidente Lilt Paolo Coser – è resa sicura dall'esperienza acquisita dall'equipe medica e infermieristica di ematologia che ha già realizzato 1500 trapianti di midollo tra allogenici ed autologhi. A questo aggiungiamo la qualità ambientale di questo alloggio controllato sotto il profilo sanitario ambientale dal coordinatore del reparto. Il tutto molto vicini all'ospedale con una distanza di cinquecento metri».

Basta affacciarsi sul bel terrazzo dell'alloggio per allargare lo sguardo verso un orizzonte. Ci sono giornate in cui avere un orizzonte diventa fondamentale per sottrarsi a chi ti ha complicato il destino anche indirettamente. La Lilt, ovviamente, ha avuto questa possibilità per merito dei benefattori, ma anche per la credibilità raggiunta. «La certificazione annuale di Donazioni Sicure ci permette di proporci con solide basi – sottolinea Laura Piovesan Schutz – e l'arredamento siamo riusciti a concretizzarlo grazie ai fondi provenienti dal concorso Poli del 2014 intitolato Realizziamo i vostri progetti». Diversi, dunque, i vantaggi di un'unità abitativa che ha un'atmosfera differente dalla stanza di un ospedale. «Possiamo offrire al paziente un'indubbia qualità di vita nel periodo post trapianto potendo trascorrere il tempo necessario al decorso in una casa confortevole con un proprio parente. Permettiamo, infine, di far risparmiare al comparto della sanità i costi di un ricovero prolungato ridotto a tre giorni anziché venticinque». (a.c.)

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