Liste d'attesa lunghe: l'Asl rimborsa 50 euro

Visite specialistiche: se il paziente deve aspettare più di due mesi, l'Azienda «paga» quella privata



BOLZANO. Tempi di attesa troppo lunghi per le visite specialistiche? Ora l'Asl rimedia. A partire dal 1º aprile si avrà diritto a un rimborso di 50 euro per quelle prestazioni i cui tempi di prenotazione superano i 60 giorni. Basterà rivolgersi ai privati e presentare la fattura. Prima però si chiederà ai pazienti uno sforzo: se a Bolzano non c'è posto, la visita si farà a Bressanone o Merano. Una sorta di «do ut des». L'Asl dà qualcosa in più ai cittadini, che però dovranno cambiare le loro abitudini. Lo ha spiegato ieri il direttore generale dell'Azienda sanitaria unica, Andreas Fabi.

L'ASL. L'Azienda sta lavorando da mesi per ridurre le liste di attesa. I miglioramenti non sono affatto mancati, ma c'è ancora della strada da fare, anche perché manca personale specializzato e in Alto Adige è difficile reperirne. Il tutto anche al netto dei tagli imposti dalla crisi e da Monti. Ancora troppe, inoltre, le prescrizioni: probabilmente si potrebbero evitare.

LE LISTE. Comunque sia, le liste di attesa per alcune prestazioni risultano eccessivamente lunghe; ora per non penalizzare i pazienti si è pensato a un nuovo sistema, che richiederà uno sforzo sia all'Asl, che dovrà rimborsare se non sarà in grado di rispettare i tempi di legge, sia ai pazienti, i quali, se non troveranno posto in lista di attesa nel loro comprensorio sanitario, per farsi visitare dovranno recarsi in uno dei due compresori più vicini.

LA NOVITÀ. Con una recente delibera, ispirata dai vertici Asl, la giunta provinciale ha approvato nuovi criteri per i rimborsi relativi all'assistenza specialistica indiretta. «Il nuovo regolamento - ha spiegato ieri Fabi - prevede che l'Asl garantisca ai cittadini un rimborso pari a 50 euro per quelle prestazioni e visite non urgenti i cui tempi di prenotazione abbiano superato i 60 giorni». Le visite urgenti dovranno comunque essere smaltite entro otto giorni. «Abbiamo introdotto - prosegue - uno strumento di controllo semplice e orientato a dei chiari obiettivi, che aiuterà ad abbattere ulteriormente i tempi di prenotazione». Se fino al 31 marzo i rimborsi per prestazioni venivano liquidati a pioggia, con importi però di norma piuttosto bassi (in genere 3, 6, 12 euro), «l'attuale offerta potrà essere monitorata meglio e sarà inoltre possibile garantire agli altoatesini un rimborso proprio dove le prestazioni non sono coperte».

BRANCHE CARENTI. Saranno rimborsate solo le fatture delle branche specialistiche che risultino carenti dalle rilevazioni mensili che verranno condotte dall'Asl. «Con il termine carenti s'intendono quelle specifiche prestazioni per le quali sia nel comprensorio di appartenenza sia nei due più vicini non possa essere garantita una prenotazione entro i 60 giorni previsti per legge. Per ogni comprensorio sanitario verrrà stilata una lista delle branche carenti, che sarà poi pubblicata sul sito www.asdaa.it all'inizio di ogni mese e resa nota anche tramite l'affissione di un annuncio presso i distretti sanitari. Le liste hanno una validità di tre mesi, ossia il mese di pubblicazione più i successivi due. Per il rimborso è sufficiente che in uno solo dei tre mesi la prestazione sia stata dichiarata carente.

IL RIMBORSO. Dal 1º aprile l'importo del rimborso sarà unico: 50 euro. «Questo significa che i mini rimborsi di pochi euro saranno aboliti. In futuro gli altoatesini riceveranno questo importo fisso per tutte le fatture inoltrate riguardanti le branche carenti». Al contempo, per l'Asl diminuiirà il lavoro a carico dell'amministrazione, dal momento che andranno a cadere i vari conteggi. I rimborsi, come già ora, non saranno legati al reddito, a eccezione di quelli per le prestazioni odontoiatriche.

CASI REALI. Per chiarire meglio, Fabi fa un esempio: «Il 20 aprile la signora L. vuole prenotare una visita dermatologica presso il comprensorio di Bolzano. Allo sportello viene informata che il tempo di prenotazione sarebbe di 63 giorni. Secondo la lista pubblicata la dermatologia è dunque dichiarata carente, per il mese di aprile, nel comprensorio di Bolzano. Quindi la signora ha diritto a una visita dermatologica privata, da eseguire entro fine giugno (ossia la validità della lista di aprile: aprlie, maggio, giugno). La fattura deve essere datata entro questi tre mesi. La signora L. deve inoltrare la richiesta di rimborso entro sei mesi dalla data di emissione della fattura, il cui importo deve essere superiore ai 50 euro».

Un altro esempio: «Il signor A. chiede il rimborso per la fattura di una visita urologica con data di emissione 24 giugno. Se la visita urologica è stata dichiarata carente nel suo comprensorio sanitario nei mesi di giugno, maggio o aprile, il signor A. avrà diritto al rimborso». Unico sforzo in più richiesto ai pazienti: «Se Bolzano è carente, ci si dovrà rivolgere a Merano o Bressanone. Se anche qui la prestazione sarà dichiarata carente, ci si potrà rivolgere a un privato e ottenere il rimborso».













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