Lite tra residenti per il piano in più che toglie la vista

Guerra a suon di carte bollate tra il proprietario dell’alloggio all’ultimo piano di via Streiter e i vicini: ci leva il Catinaccio


di Paolo Campostrini


BOLZANO. C'era la guerra dei Roses. Adesso c'è quella del Rosen (garten). Perchè qualcuno sostiene di riuscire a vederlo il Catinaccio, pur se di sguincio, dalla sua finestra. E adesso teme di non poterlo fare più. Ecco la ragione del conflitto che vede un gruppo di residenti combattere contro l’innalzamento di un piano del palazzo che si trova accanto al Capitol. Bel panorama là in alto. Ma come nella guerra dei Roses iniziano a volare le carte bollate. Il tutto per un legittimo, legittimissimo, innalzamento di piano. "Legittimo perchè approvato dentro la cornice del bonus cubatura" dice Roberto Raffaelli, il proprietario dell'ultimo piano nel palazzo che sale in via Streiter sopra Schönhuber Franchi. E anche, aggiunge l'architetto Augusto Visentini, "col via libera del piano di recupero. Approvato vent'anni fa". Una doppia conformità, dunque. Urbanistica e energetica. E secondo la nuova bibbia delle amministrazioni municipali: "costruire sul costruito" e "costruire risparmiando energia". Ma non è bastato. Così, appena in via Streiter è apparsa la gru che si inerpica ora lungo le pareti del Filmclub, i vicini hanno iniziato a fibrillare. Perché le leggi possono essere buone, buonissime, ma meglio se applicate a distanza. Quando ai avvicinano, la reazione è: "non nel mio giardino". Alcuni hanno chiesto aiuto a Wittfrieda Mitterer, che abita nella casa di fronte ed è fondatrice dell'Istituto nazionale di Bioarchitettura. Gran combattente in difesa dell'edificazione anni Sessanta di via Alto Adige minacciata dai benkiani. "In realtà - dice- io sono una grande sostenitrice del bonus cubatura. Che preferisco chiamare bonus energia..." E allora? "Su quell'intervento forse bisognerebbe consultare la sovrintendenza...". Ma l'edificio non è tutelato, è recente..."Ma non dico sul piano formale. Penso che esista anche un paesaggio da tutelare. E quello dai tetti di Bolzano potrebbe esserlo. Ma - aggiunge - non voglio dire nulla di più. Offro solo dei consigli e il mio, in questo caso, non è sostenere che chi sta costruendo quell'aggiunta in altezza non può farlo. Dico solo di approfondire". Il proprietario, che già ha dovuto trattare, ed accordarsi con i suoi condomini spalanca gli occhi: "Non credevo esistesse un diritto alla vista. Ma vedo che, pur di mettere bastoni tra le ruote, ci si attacca a tutto. Nel mio caso, le distanze sono rispettate, le leggi applicate, le autorizzazioni giunte tutte regolarmente dal Comune, la gru installata nel pieno rispetto della normativa. Più di così". Più di così, c'è che chi sta intorno comunque ci prova. E non solo in via Streiter. Anche da via Bottai. Pare siano scesi in campo anche i proprietari del panificio Grandi, sul fianco opposto al palazzo di Raffaelli. Addirittura chiamando qualche consigliere comunale dell'opposizione. Molti, tra quelli che stanno scavando trincee anti bonus, hanno già innalzato i loro sottotetti. Alcuni non hanno ancora ottenuto l'abitabilità. Ma tant'è, "non nel mio giardino". Per ora si consultano. Mentre i più vicini ai lavori hanno già concordato le contropartite dell'intervento. Il quale, a detta degli esperti, è rivoluzionario. Anche se non inedito. Infatti la gru posizionerà il piano in più quasi totalmente prefabbricato. Verrà issato come un elemento autonomo. E poi fissato. Non è proprio inedito, per Bolzano, perchè vi sono due precedenti in materia. Uno in piazza Adriano, sopra la pasticceria, e uno in Corso Italia, nel palazzo poco dopo l'incrocio con via Mendola, scendendo verso sud. In ambedue i casi si è trattato di due piani prefabbricati. "Spero che i ricorsi non fermino tutto - dice Richard Franchi - questa gru davanti al mio negozio prima finisce di lavorare e meglio è". E sperano che non si mettano a fare ricorsi anche gli architetti. Che, dicono: "Siamo in una città in cui non si costruisce più nulla, dove i cantieri languono. Ebbene, finalmente una legge consente di lavorare ma di farlo nel pieno rispetto delle norme, anche di risparmio energetico. E permette di farlo risanando l'esistente. E riqualificando. Sarebbe un delitto che via Streiter diventasse un precedente al contrario".













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