BOLZANO

Lucia Annibali, divenuta simbolo della lotta alla violenza sulle donne, ha incontrato gli studenti al Rainerum di Bolzano



BOLZANO. Auditorium Rainerum gremito di studenti per sentire la testimonianza di Lucia Annibali, l'avvocato di Pesaro sfregiata con l'acido dall'ex compagno, divenuta il simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

L'iniziativa nell'ambito della piattaforma Resistenze, dedicata quest'anno alla violenza  sulle donne. 

Per i ragazzi la storia drammatica di Annibali, raccontata in un libro dalla giornalista Giusy Fasano, è stata un'occasione per riflettere su un tema di grande attualità. L'avvocato, vittima della violenza nel 2013, ha subito fino ad ora sedici operazioni, ma nonostante il dramma vissuto ha trovato il coraggio di ricominciare.

Lucia Annibali a Bolzano

BOLZANO. Auditorium Rainerum gremito di studenti per sentire la testimonianza di Lucia Annibali, l'avvocato di Pesaro sfregiata con l'acido dall'ex compagno, divenuta il simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

Da lei l'invito forte rivolto alle donne che ogni giorno subiscono violenze fisiche e psicologiche a non arrendersi, a trovare il coraggio di denunciare il proprio aguzzino che scambia il possesso per amore.

Nell'ambito dell'iniziativa sono stati premiati anche i migliori lavori degli studenti  sul tema appunto della violenza sulle donne. Primo premio a Amina El Kathib, secondo ai gemelli Andrea e Anna Lovecchio, terzo a Maria Letizia Mastroianni; premiata anche la quarta P del liceo Pascoli.

Piattaforma delle resistenze, al Rainerum premiati i ragazzi

BOLZANO. In classe sul tema della violenza sulle donne assieme agli insegnanti hanno fatto una serie di approfondimenti e alla fine hanno deciso di partecipare al concorso dedicato a questo argomento che interessa in modo trasversale un po’ tutte le classi sociali e le età. All’iniziativa, promossa nell’ambito della Piattaforma delle resistenze, hanno partecipato circa 200 ragazzi. Una giuria ha selezionato i lavori migliori e gli autori sono stati premiati ieri all’auditorium Rainerum.
 
Ha vinto il concorso Amina El Kathib, 17 anni, della quarta D delle Pascoli indirizzo arti figurative, che dopo la maturità ha in programma di iscriversi all’Accademia delle Belle arti: «Ho raccontato la paura nascosta nel silenzio presentando una tela dove la testa della donna è coperta da un sacchetto di carta». Il suo lavoro è piaciuto, perché secondo la giuria rappresenta bene, il senso di paura e impotenza che vivono le vittime della violenza. 
 
Al secondo posto due gemelli Anna e Andrea Lovecchio, rispettivamente terza A e terza C del liceo Torricelli, che hanno raccontato il coraggio di reagire attraverso una foto in bianco e nero: l’autore è Andrea, la modella è Anna di cui si intravede il volto, ma in primo piano ci sono i guantoni che indossa quando va a fare boxe. 
 
Terzo premio per Maria Letizia Mastroianni, quarta D liceo Pascoli indirizzo arti figurative, che nel suo futuro vede il corso di design al Politecnico di Milano. Lei ha puntato sul volto di una donna dipinto ad olio che ha una luce particolare, perché ha avuto il coraggio di denunciare il suo aguzzino; intorno le pagine del libro di Olga Ricci “Toglimi le mani di dosso”. 
 
La giuria ha premiato come miglior lavoro, fatto a livello di classi, il calendario della IV P liceo pedagogico Pascoli. Il titolo che è anche un appello: “Rompere il silenzio”. Autrice degli scatti: Karen Barchetti. Le modelle sono le sue compagne di classe. 
 
La giornata dedicata alla battaglia contro la violenza sulle donne si è conclusa con una serata al teatro Cristallo. 
 
Protagonista, ancora una volta, Lucia Annibali. Accanto a lei la giornalista Giusi Fasano e il capo della Procura della Repubblica Guido Rispoli. Tema della serata: come ricostruire l'identità ferita.













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