Dopo quella intitolata a Santa Geltrude, patrona del paese, sta per essere ultimata un’altra piazza a Magré: è quella dedicata a Josef Noldin, l’avvocato di Salorno che organizzò durante il periodo fascista le scuole private, le cosiddette “Katakombenschulen”. Questa piazzetta si trova in pieno centro storico, incuneata fra il campanile della chiesa parrocchiale a nord, l’edificio che un tempo era adibito a scuola elementare e scuola materna ed ora sede della compagnia degli Schuetzen a sud, un muro di cinta che sorregge alcuni edifici appoggiati alla montagna a ovest e infine a est, la strada di accesso che dal sagrato della chiesa conduce verso la parte bassa del paese e quindi alla nuova caserma dei vigili del fuoco.

Sembrerebbe uno spazio angusto e insignificante ed invece il luogo trasuda di arte e di storia. Gli archeologi della Provincia recentemente hanno rinvenuto i resti di ben due chiese, una gotica e una romanica. L’attuale invece, la parrocchiale, spostata verso oriente e staccata dal campanile, è di stile Barocco ed è stata eretta 320 anni or sono e naturalmente dedicata alla patrona Santa Geltrude. Questo spazio non era altro quindi che un piazzale dove un tempo giocavano i bambini.

Negli anni la piazzetta è stata venduta a dei privati, ma poi riacquistata dal Comune attorno al 2008. È stata dopo questa data che sono iniziati gli scavi archeologici, durante i quali sono anche stati rinvenuti degli scheletri, debitamente sepolti nel cimitero del paese. Attualmente quindi la piazzetta è di proprietà del Comune di Magré ma sussistono un diritto di passaggio a beneficio di un vicino e due parcheggi privati per un altro residente. «Nessuna altra autovettura dovrà essere parcheggiata in questo luogo - ha spiegato fermamente il sindaco Theresia Degasperi Gozzi - perché è una piazza storica con significati anche religiosi. La giunta comunale si è impegnata per realizzare questo luogo che assume grande importanza per Magré». In questi giorni i lavori di rifinitura della piazza si concluderanno. Per la pavimentazione sono stati utilizzati dei cubetti in porfido e il perimetro in pietre sempre di porfido vuole evidenziare i contorni delle due antiche chiese i cui resti sono stati rinvenuti dagli archeologi della Provincia. Il costo degli ultimi lavori ammonta a 71 mila euro.

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