Mancano i fondi, grandi opere congelate

Kompatscher: «Faremo il possibile: i soldi potrebbero arrivare dal nuovo bando per la concessione dell’A22»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Questi sono tempi di lacrime e sangue». Quella del sindaco Luigi Spagnolli, al termine del periodico incontro tra giunta comunale e giunta provinciale, potrebbe sembrare una battuta ma non lo è, fotografa perfettamente la situazione di stallo che si è venuta a creare.

Due i temi sul tavolo: finanziamento ai Comuni e grandi opere. La risposta del presidente della Provincia Arno Kompatscher è stata sostanzialmente questa: non ci sono soldi in più da dare alle amministrazioni municipali e non ce ne sono neppure per le grandi opere, che comunque prima o poi si faranno.

Soldi ai Comuni. Giovedì, al termine della seduta del consiglio d’amministrazione del Consorzio dei Comuni, i sindaci hanno deciso di non firmare l’accordo sulla finanza locale proposto dalla Provincia. Considerano insopportabili i tagli a meno -dicono - che non si vogliano tagliare i servizi. All’appello mancano 20 milioni da spalmare in maniera diversa sulle singole realtà. Bolzano ha calcolato che rispetto al budget 2013 mancano 6,5 milioni relativamente alla finanza locale e 2-3 per quanto riguarda i fondi destinati ai servizi sociali. La delegazione del capoluogo - oltre al sindaco c’erano gli assessori Luigi Gallo, Judith Kofler Peintner e Klaus Ladinser - ha ribadito che Bolzano ha tagliato tutto il tagliabile e non ci sono più margini. Kompatscher - assieme a lui c’erano il vicepresidente Christian Tommasini, gli assessori Florian Mussner e Philipp Achammer - non ha dato grandi speranze, ribadendo che, dovendo a sua volta subire i tagli decisi dal governo centrale, bisognerà che ciascuno se ne faccia una ragione. «Sarà una trattativa durissima», ha commentato Spagnolli.

Comunque, il presidente della Provincia ha promesso che si cercherà di individuare margini di potenziale risparmio e di ridefinire il metodo di calcolo dei finanziamenti ai Comuni. «Stiamo aspettando - ha spiegato Gallo - lo studio commissionato all’Eurac da noi e Merano per vedere se è possibile individuare un modello di finanziamento più equo. Noi nel 2011 del budget assegnato ai Comuni avevamo diritto al 24%. Adesso siamo scesi al 22%, ma solo perché, assieme a Merano e Laives, abbiamo ottenuto il congelamento del sistema di finanziamento introdotto un anno fa che ci penalizzava al punto che nel 2016 scenderemmo al 18%, una percentuale inaccettabile per la gestione di un Comune che in quanto capoluogo garantisce servizi di interesse provinciale».

Grandi opere. Comune e Provincia hanno discusso delle opere che per Bolzano sono prioritarie: dal polo bibliotecario alla variante alla statale 12 assieme alla variante in galleria sotto Monte Tondo, alla corsia preferenziale su via Druso all’areale Fs. Tutti d’accordo che sono importanti, ma nessuno sa dire quando verranno realizzati. «Questo - ha spiegato il sindaco - non significa che non ci si provi e non ci si arrivi, ma c’è grande incertezza sulla tempistica, perché non ci sono soldi. Bisogna stringere cinghia, del resto in altri posti stanno peggio che da noi». Le due varianti dovrebbero costare circa 400 milioni. Per quanto riguarda il polo bibliotecario, dove la Provincia vorrebbe inserire la casa delle lingue, servono 90 milioni: per il momento ce n’è solo uno, ovvero quello che serve per demolire le scuole Pascoli. La corsia preferenziale del metrobus su via Druso costa 6 milioni: il primo lotto, che verrà realizzato entro l’anno, 1,5. La Provincia è pronta a cofinanziare: bisognerà vedere in che misura. «Sono opere - ha ricordato Kompatscher - che costano una montagna di soldi, per questo stiamo elaborando il piano delle priorità e dobbiamo individuare modalità di finanziamento particolari». Quali? «I soldi - ma a questo punto i tempi sono destinati ad allungarsi - potrebbero arrivare dal nuovo bando per la concessione dell’A22 che dovrà prevedere misure di compensazione a favore dei territori attraversati. Un altro strumento è dato dal programma statale delle infrastrutture, dove c’è ancora la possibilità di inserire dei progetti». Uno di questi potrebbe essere la variante alla statale 12.













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