Maso della Pieve, altra Iva evasa

Come per lo stadio Druso, importi ai gestori fatti figurare come contributi


Mario Bertoldi


 BOLZANO. Sindaco e funzionari hanno ammesso più volte che il grande «pasticcio» relativo all'affidamento della gestione dello stadio Druso per nove anni all'Fc Bolzano di Franco Murano è stato generato unicamente dalla decisione di far passare per contributo quello che in realtà avrebbe dovuto essere il corrispettivo previsto per una prestazione di servizio. Che si trattasse di un' «escamotage» per evitare il pagamento delle tasse di registro e dell'Iva è riportato con estrema chiarezza nel verbale della «commissione consiliare allo sport» riunitasi alle 8 del mattino del 19 dicembre 2006 per formalizzare la decisione di affidare la gestione dello stadio Druso all'Fc Bolzano. Nel documento si legge che la dottoressa Vera Tabarelli, all'epoca direttrice dell'Ufficio Sport, specifica che «all'interno della delibera oggetto di votazione non verrà fatta menzione dell'importo del contributo da assegnare alla società Fc Bolzano e che per tale corresponsione seguirà una separata delibera di giunta: questo al fine di ottenere un risparmio sull'imposta di registro...» Al sostituto procuratore Igor Secco il sindaco Luigi Spagnolli, indagato per abuso d'ufficio (e poi prosciolto) disse candidamente che è sempre stata prassi del Comune agire così. Dichiarazione che trova ora puntuale conferma: anche per la gestione di alcuni impianti della zona sportiva di Maso della Pieve (la piscina «Albert Pichler» è affidata all'Ssv Bozen e alla Bolzano nuoto) l'amministrazione comunale ha agito nella stessa maniera e fino a tutto il 2009 il Comune non ha versato l'Iva facendo figurare i corrispettivi delle prestazioni di servizio come contributi. La differenza non è da poco anche per chi rivendica il diritto di incassare la somma, pattuita per il lavoro svolto per conto dell'amministrazione comunale: nel caso di prestazione di servizio il diritto è acquisito sulla base del relativo contratto e l'amministrazione pubblica è tenuta a pagare dietro presentazione di semplice fattura. In caso di contributo si entra invece in un capitolo completamente diverso e la liquidazione delle somme avviene solitamente dietro deposito di una domanda (da presentarsi secondo scadenze prefissate) e sulla base di una adeguata rendicontazione delle spese e delle entrate. Nel caso dello stadio Druso fu lo stesso sindaco Spagnolli, sempre nel corso della riunione della commissione consiliare del 19 dicembre 2006, ad annunciare l'accordo con la società Fc Bolzano per un «contributo» annuo di 182 mila euro per la gestione dello stadio. Ieri intanto, sempre per la vicenda Druso, il giudice Walter Pelino ha disposto il non luogo a procedere a carico di Franco Murano per il quale la Procura della Repubblica aveva chiesto il rinvio a giudizio per tentata truffa ai danni del Comune. Il tutto in relazione ad alcune fatture prodotte nell'ambito della documentazione sulla gestione dello stadio. Su alcune (per un importo di 4 mila euro), Murano aveva apposto il timbro «pagato» anche se il pagamento non era ancora avvenuto. L'inchiesta ha però accertato che i lavori indicati erano stati realmente svolti. Di qui l'assoluta mancanza di dolo in relazione all'ipotesi di truffa ai danni dell'amministrazione comunale ed il giudice ha disposto il non luogo a procedere «perchè il fatto non costituisce reato». Con una censura pubblica al Comune: «Ha agito all'opposto di quanto avrebbe dovuto suggerire ogni principio di buon andamento dell'amministrazione».













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