Maso della Pieve, progetto per 4 piscine

Ladinser: «Abbiamo i campioni che non sanno dove allenarsi, serve un Centro natatorio». Costo: 17 milioni


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «L’Alto Adige ha campioni di tuffi e di nuoto che c’invidiano - penso a Tania Cagnotto e Laura Letrari - una scuola agonistica che funziona ma non ha gli impianti che servono ad allevare campioni». Il vicesindaco Klaus Ladinser, come al solito, va via veloce: «Anche per questo la giunta comunale ha visionato una proposta di progetto, realizzata dai nostri uffici, che punta a costruire nella Cittadella dello sport di Maso della Pieve il polo agonistico natatorio provinciale». Nel concreto di cosa si stratta? «Demoliremo la piscina coperta che già esiste, ingloberemo il terreno accanto per realizzare una piscina di 52 metri per 25, una torretta di 10 metri per i tuffi su una piscina di 25 metri per 16 e ancora una piscina per il riscaldamento (25 metri per 8) ed una vasca ludica (16 metri per 8)». Costo stimato dell’opera? «17 milioni di euro. Abbiamo parlato e chiesto consiglio sia alla Bolzano nuoto che all’Ssv Bozen che ci hanno dato le dritte giuste».

Come mai? «Proprio perchè Bolzano ha bisogno di una struttura che sia all'altezza del ruolo che ha nelle discipline natatorie visto che vanta una grande tradizione di associazioni di primo rango, di campioni e campionesse anche olimpiche». Da capire quali potrebbero essere i tempi concreti per vedere realizzato l’intero impianto. «I tempi per le amministrazioni non sono semplici e voi lo sapete bene e poi il futuro è molto incerto, ma Bolzano non vuol farsi trovare impreparata e se un domani si deciderà di costruire un centro simile a livello provinciale, se le finanze pubbliche lo permetteranno, è giusto che si sappia che anche il capoluogo vuol fare la sua parte».

Perchè dice così? «

Perchè lo stesso presidente Luis Durnwalder sa benissimo che all’Alto Adige manca un centro del genere, ne abbiamo parlato assieme ed è d’accordo nel dire che siamo indietro. Ho messo al lavoro gli uffici anche perchè si è già fatta avanti Bressanone, si è mossa Egna e pure Caldaro ... Anche noi dobbiamo far sentir che ci siamo altrimenti ogni volta poi la Provincia ci spiega che ha scelto diversamente perchè il capoluogo non ha progetti!».

Un modo, questo, anche per rilanciare la Cittadella dello sport e farla rivivere dopo la ferita provocata dalla realizzazione del tunnel che arriva a Pineta di Laives che l’ha, di fatto, tagliata in due? «Certo. Vogliamo ripensare in parte la Cittadella e farla ripartire alla grande». E magari risolvere gli annosi problemi che vedono scontrarsi perennemente società di vario tipo e normali cittadini che puntano alla piscina per fare del semplice sport. Da sempre Bolzano può contare - nel concreto - su una sola piscina, quella di viale Trieste, aperta al pubblico per poche ore al giorno e che lascia grande spazio a società ed associazioni di diverso tipo. Chissà che la realizzazione di un Centro del genere possa risolvere, per sempre, il problema.

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