LIVORNO

Maxi evasione da 60 milioni di euro, indagini anche a Bolzano

Attraverso un meccanismo di fatturazioni fasulle sei aziende eludevano il pagamento dell'Iva, operazione della guardia di finanza a Livorno



LIVORNO. Una maxi operazione anti frode fiscale della Guardia di finanza di Livorno e Agenzia delle dogane nel settore del commercio dei prodotti hi-tech coordinata dalla procura di Livorno ha consentito di individuare un giro di fatture false da 60 milioni di euro e triangolazioni fittizie tra Francia, Germania, Bolzano, Livorno e Avellino. L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale per otto persone, con due arresti e due obblighi di firma e sequestro preventivo di conti correnti immobili e auto per 4 milioni di euro. A finire ai domiciliari, su ordinanza del gip di Livorno, due imprenditori livornesi, mentre per altri due livornesi è stata applicata la misura dell'obbligo di firma, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Il giudice ha disposto, inoltre, su richiesta della procura, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 4 milioni di euro su conti correnti, denaro, autovetture e immobili nella disponibilità di 6 imprese (2 ditte individuali e 4 società) e di 7 degli 8 indagati, a vario titolo coinvolti nel sodalizio criminale e denunciati, a vario titolo, per reati tributari. Gli illeciti ipotizzati a carico delle 8 persone - tra cui il titolare di uno studio commercialista, non raggiunto da provvedimenti cautelari - vanno dall'emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, all'infedele ed omessa presentazione delle dichiarazioni, fino all'occultamento di documentazione contabile. Nei confronti degli altri 7 è stata, inoltre, contestata anche l'associazione per delinquere.













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