istanza di trasferimento del processo 

Maxi truffa da 30 milioni Il monsignore vuole Roma

BOLZANO. Solamente domani mattina alle 11 il giudice dell’udienza preliminare Walter Pelino scioglierà la riserva in merito alle istanze degli avvocati difensori impegnati nel processo che vede...



BOLZANO. Solamente domani mattina alle 11 il giudice dell’udienza preliminare Walter Pelino scioglierà la riserva in merito alle istanze degli avvocati difensori impegnati nel processo che vede coinvolto anche un alto prelato, monsignor Patrizio Benvenuti, 66 anni, di origini argentine, residente alle Isole Canarie con contatti altolocati in Vaticano. Come noto a carico del religioso la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione a delinquere a scopo di truffa e omessa dichiarazione dei redditi. Complessivamente la truffa (ai danni di oltre 200 piccoli risparmiatori) avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro. Come si ricorderà l'inchiesta venne curata dalla Guardia di Finanza altoatesina in stretta collaborazione con le polizie di Francia, Belgio, Lussemburgo e Svizzera. L'indagine prese le mosse da Brunico a seguito della denuncia dell'ex suor Donata, al secolo Agnese Colz di 76 anni, che dopo aver vissuto a Roma per anni come collaboratrice del monsignore, è tornata a vivere in Val Badia, a La Valle, dove la sorella ha un albergo. Gli avvocati di difesa ieri hanno insistito per ottenere il trasferimento del processo a Roma sostenendo che i reati contestati si sarebbero consolidati proprio nella capitale.

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