Medici di base: il 90% ha aderito allo sciopero

I professionisti di medicina generale: «A gennaio ci fermeremo per più giorni» Rubino (Fimmg): non succedeva da 30 anni, ora la Provincia deve convocarci


di Davide Pasquali


BOLZANO. Erano almeno tre decenni che i medici di medicina generale, ossia i medici di famiglia, non scioperavano. E se ieri in Alto Adige si sono astenuti dal lavoro in tanti, dalle prime stime pare oltre il 90 per cento dei professionisti, un motivo stavolta ci deve pur essere stato. Ma non è tutto. Ieri lo sciopero era stato proclamato a livello nazionale, mentre quello previsto a livello provinciale nei prossimi giorni per motivi tecnico sindacali non si potrà tenere (l’avviso è stato diramato in ritardo di poche ore rispetto al limite previsto delle 48 ore). Per gennaio però ci si prepara a scioperare seriamente, stavolta soltanto gli altoatesini. Mica un giorno, più giorni.

«Una partecipazione grande e numerosa», commenta Susanna Hofmann (Snami), che parla di grande vittoria. «Oltre ai motivi di sciopero a livello nazionale, qui da noi se ne aggiungono altri. Ora, come d’altronde da sempre, attendiamo un segnale da parte della Provincia». Tre le richieste minime. «Primo: non si deve distruggere la medicina di base, non si deve distruggere la figura del medico di famiglia». Secondo: «Ci devono lasciar lavorare in pace, in favore del paziente, perché la burocrazia ci sta uccidendo. L’ultimo decreto ministeriale ci dice addirittura cosa possiamo e cosa non possiamo prescrivere». Terzo: «I grandi centri di medicina previsti avranno un risultato tragico: il paziente non troverà più il suo medico di famiglia, quello di fiducia, cui fare riferimento». Uno sciopero, commenta invece Luigi Rubino (Fimmg), «cui abbiamo aderito non per motivi economici, bensì per tutelare i pazienti. Se non lo facciamo noi, non lo fa nessuno». A livello nazionale si prospettano carenza di personale, contratti fatti senza rispetto dei criteri previsti dalla normativa vigente. «I pazienti chiedono, pretendono di essere guardati negli occhi, ma, anche data la carenza di personale, noi siamo costretti a passare le ore a pigiare i tasti del pc, con collegamenti che saltano spesso. La burocrazia assorbe la maggior parte del nostro tempo, e va sempre peggio». Il lavoro dei medici di medicina generale, prosegue, «dovrebbe essere assistere, curare, e invece adesso dovremmo passare i prossimi mesi, quelli di punta dell’influenza, a compilare i dati delle fatture dei pazienti per conto dell’Agenzia delle Entrate!» Una situazione ancora peggiorata a livello altoatesino, solo per citarne una, «dal disastroso sistema informatico messo in piedi dalla Provincia». «Non siamo mai stati così arrabbiati», conclude Rubino. «Basta commissioni formate da incompetenti o da infermieri. Vogliamo sederci a un tavolo e discutere. Se l’assessore Stocker e la giunta non la capiranno, sarà sciopero, a gennaio. Mica solo un giorno, però. Stavolta sarà per giorni. Molti giorni».

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