la crisi dello stabilimento

Memc, in settimana incontri decisivi con la casa madre

MERANO. Il futuro della Memc prende forma proprio in questi giorni. Difficile, per ora, capire di che futuro si parla. Ma le speranze sono tornate, anche se è presto per gioire. La prima notizia non...



MERANO. Il futuro della Memc prende forma proprio in questi giorni. Difficile, per ora, capire di che futuro si parla. Ma le speranze sono tornate, anche se è presto per gioire.

La prima notizia non è positiva, anche se scontata. Entro domani dovrà essere firmata la proroga della cassa integrazione per altri tre mesi. Oramai l'ennesimo ricorso alla cig è scontato e quindi l'accordo verrà certo trovato. Ma cosa accadrà alla fine di settembre? L'assessore provinciale all'industriale Roberto Bizzo ha assicurato che «La Provincia sarà a fianco dei lavoratori fino a quando la situazione non si sbloccherà del tutto».

È già qualcosa. Ma il futuro della fabbrica di Sinigo è legato agli incontri dei prossimi giorni. Fra martedì e mercoledì sarà in Italia il vice presidente della Corporate americana, la casa madre, che il 27 mattina, a Sinigo, incontrerà le organizzazioni sindacali provinciali ed i rappresentati della rsu dello stabilimento. Secondo il calendario elaborato da alcune settimane, il giorno primo il vice presidente sarà a Roma per un incontro con i funzionari del ministero alle attività economiche che gli illustreranno il decreto di sviluppo appena approvato e soprattutto l'inserimento della Memc fra quelle aziende che, consumando più energia, hanno diritto ad un (consistente) sconto nella bolletta. Il riconoscimento della Memc fra queste aziende è un grande passo in avanti che la Corporate dovrebbe apprezzare, anche se la fase dei conteggi e dei parametri durerà alcuni mesi.

Il vice presidente della Corporate, appena arriverà in Alto Adige, incontrerà anche il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder e l'assessore all'industria Roberto Bizzo che avranno modo di spiegargli l'intesa trovata con Terna per rendere attivo il collegamento, in alta val d'Isarco, con la rete elettrica austriaca. Una pratica, quest'ultima, che ha avuto una decisa accelerata con la variazione d'ufficio al Puc di val di Vizze. Chissà se basterà, tutto questo, per convincere la Corporate «che continua a tenere un silenzio assordante», ha scritto l'altro giorno il comitato di quartiere di Sinigo che si auspica «una decisione politica sulla riapertura della linea policristallo, con il conseguente riavvio dell’impianto dell'Evonik e quindi del mantenimento in funzione di tutto lo stabilimento».

Il vice presidente della Corporate è chiamato dunque a dare una serie di risposte sia al governo che alle istituzioni provinciali. Ma soprattutto deve dare garanzie ai lavoratori che sono, da sei mesi, in cassa integrazione. Luca Fellin, rappresentante del sindacato aziendale Memc, ribadisce: «I segnali che arrivano, soprattutto da Roma, sono incoraggianti ma devono essere valutati dalla Corporate alla quale vogliamo ricordare che noi restiamo ammalati, almeno fino a quando non potremmo ritornare al nostro lavoro».(e.d.)

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