«Memc, la chiusura è temporanea»

Il vicepresidente della corporate allo stabilimento di Sinigo. Cauta la rsu: bene, ma la ripresa del lavoro rimane lontana


di Ezio Danieli


MERANO. «Lo stop alla produzione alla Memc di Sinigo è provvisorio. Siamo pronti a ripartire non appena sarà trovata un'intesa sul costo dell'energia elettrica e quando il mercato ci consentirà di vendere a prezzi ragionevoli in considerazione della qualità, elevata, del silicio lavorato proprio qui a Merano»: è stato, tutto sommato, tranquillizzante il discorso che Stephen Wachnoswky, ha fatto ieri mattina ai sindacati provinciali, alla rsu, alla presidenza e alla direzione della Memc. Il vicepresidente della corporate americana, settore poliscristalli, ha ringraziato per gli sforzi finora compiuti sia dal governo nazionale che dalla Provincia di Bolzano per ottenere gli sconti sul costo dell’energia. Ma ha aggiunto che «ancora la spina non è attaccata e bisognerà aspettare che si concretizzino le bollette. Intanto - ha continuato il dirigente americano - stiamo ancora trattando con Evonik per arrivare ad una riduzione del costo della materia prima e valutando la situazione del mercato. Mi auguro che una soluzione a questi problemi si possa trovare al più presto possibile».

Ad una precisa domanda su quando la produzione potrà riprendere - con il ritorno al lavoro degli oltre 300 dipendenti che proprio l'altro giorno hanno trovato l'accordo per la cassa integrazione fino a novembre - il vice presidente della corporate americana è stato categorico: «Non è possibile fare previsioni. Di certo posso dire che la chiusura della produzione a Sinigo è temporeanea. Siamo pronti a tornare operativi non appena le condizioni ricordate si realizzeranno. Abbiamo investito 200 milioni di euro nello stabilimento e mai abbiamo pensato ad una chiusura».

Wachnowsky s'è detto soddisfatto di quanto ottenuto dal governo nazionale che ha inserito la Memc fra le aziende energivore nel decreto sullo sviluppo; positivo anche il giudizio sull’accordo con Terna per il ripristino del collegamento al Brennero in modo tale che l'energia acquistata in Austria possa essere più conveniente «Ma sono tutte indicazioni che dovranno essere confermate e soprattutto messe in pratica», ha detto Wachnowsky che, interpellato specificatamente da un operaio, non s'è sbilanciato su possibili tagli di personale quando la produzione sarà riavviata.

«Un incontro importante - ha commentato Luca Fellin della rsu - Si è fatta finalmente chiarezza sulle prospettive della fabbrica: secondo il vice presidente della corporate la chiusura della produzione non è mai stata considerata». In una nota. la rsu rammenta però che «non si sono avute certezze sui tempi. Sostanzialmente è stato ribadito tutto ciò di cui già si era a conoscenza».

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