Merano, appello di una donna su Facebook: «Aiutatemi a trovare la mia vera mamma»

La meranese Gabriella Masin è figlia adottiva e ora vorrebbe rintracciare la sua madre naturale


Gigi Bortoli


MERANO. La meranese Gabriella Masin, felicemente sposata e madre di un figlio amatissimo, non avrebbe motivi per angustiarsi, ma si sà, le storie personali possono racchiudere in sè problematiche sulle quali è più che naturale arrovellarsi. Com'è la sua storia signora Masin? «Sono figlia adottiva e dal momento della scoperta di questa condizione, il mio animo non ha avuto più pace. Una serenità sfreggiata negli anni delle scuole medie quando dai compagni ho scoperto che i miei genitori non erano quelli naturali che per altro non mi avevano mai svelato questa situazione». E ancora in quegli anni ha deciso di mettersi a cercare la sua mamma naturale. «Esatto. Volevo arrivare a conoscere la mia vera madre. E qualche anno dopo, una volta adulta, ho intrapreso la mia ricerca. Uno sforzo che dura per altro da diversi decenni e che di volta in volta riprende slancio per cercare di sapere, una volta per tutte, le mie». Come ha fatto le sue prime ricerche? «Mi sono affidata all'avvocato Marco Emmer grazie al quale sono riuscita a recuperare un estratto dell'atto di nascita dal quale si evince che nel 1949 al momento della nascita, avvenuta a Bologna, mi venne imposto d'ufficio il nome di Gabriella Mentoni, cognome che in seguito, con l'adozione si trasformò in Masin». Ma non si è fermata qui. «Certo che no. Sono arrivata fino all'ostetrica che in quegli anni operava presso l'ospedale bolognese. Con lei, unica dei protagonisti bolognesi rimasta in vita, ho avuto un incontro tenerissimo, ma che in ogni caso non mi ha fatto fare passi in avanti. Poi nessuna possibilità d'accesso all'archivio storico di Bologna e a questo punto lo scorso anno mi sono rivolta al Resto del Carlino di Bologna che con un articolo ha raccontato la mia storia. Ma anche da qui non sono emersi elementi utili». E ora il ricorso agli ultimi strumenti della comunicazione del web. «Sì anche eprchè oggi sembra che tutti facciano a gara per trovare questa o quella persona: trasmissioni televisive, programmi radiofonici, internet e in particolare Facebook, attraverso il quale, ad esempio, una mia cara amica germanica ha rintracciato cinque sorelle in America». Prosegue insomma la ricerca almeno di una traccia. «Del resto è possibile che io non riesca ad arrivre a scoprire chi fu la mia vera madre. Che nessuno a Bologna, sappia porgermi un'indicazione, una traccia?» Facebook come una sorta di ultima speranza. «Prorpio così. Ora mi sono buttata su Facebook per rivolgere la mia richiesta d'aiuto ad una platea immensa. Quella che cerco è una serenità che possa darmi una pace interiore cui anelo da anni. Non cerco soldi o chissà cos'altro. Cerco solo e semplicemente di conoscere mia madre. Per sapere davvero, chi sono».

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