Merano: Hotel Terme, ricorso al Tar

Esposto contro le procedure della Provincia per l'ampliamento


Simone Facchini


MERANO. Il destino dell'Hotel Terme continua a essere "inquieto" e a un mese dalla presentazione delle offerte d'acquisto - il termine ultimo è stato fissato infatti dal nuovo bando per il prossinmo 26 aprile - spunta un ricorso al Tar che contesta le procedure seguite dalla Provincia per concedere il "bonus" di cubatura, ovvero l'ampliamento della struttura. Nel passato dell'albergo si susseguono una costruzione criticata, la rinuncia alla gestione da parte della catena Steigenberger dopo un paio di stagioni, e una prima asta per la cessione andata deserta. Ora in ballo c'è nuova gara indetta dalla Provincia - proprietaria dell'immobile - che ha deciso di riprovare a vendere l'albergo mantenendo inalterato il prezzo base (30,6 milioni) ma condendo l'offerta con un "bonus" di cubatura, un incentivo all'acquisto che consente la possibilità di sopraelevare dell'edificio di circa 6 metri grazie ad una modifica d'ufficio del piano urbanistico che ha integrato la norma di attuazione per le zone per impianti turistici. Contro il provvedimento un privato cittadino residente in prossimità dell'hotel ha opposto ricorso al Tar, già notificato a Provincia e Comune. In sostanza, si contesta la competenza della Provincia sull'integrazione che permette l'incremento di cubatura e che permette un innalzamento dell'edificio che evidentemente creerebbe danno significativo al ricorrente, in termini di vivibilità della sua abitazione. Occorre compiere un passo indietro per mettere a fuoco il quadro. Fino al 22 novembre scorso, data della delibera provinciale fonte del contenzioso, tutta l'area termale (terme vere e proprie, albergo e parco) era classificata come zona di interesse sovracomunale e dunque di competenza della Provincia. Ma per poter vendere l'albergo ai privati si è reso necessario un cambiamento del Puc, estrapolando l'areale dell'hotel dalla zona pubblica e rendendolo zona turistica. Qui sta l'inghippo, che già a suo tempo era stato sollevato dalle opposizioni in sede di consiglio comunale. Perché attraverso questa modifica la competenza è passata dalla Provincia al Comune, titolare per tanto di nuove decisioni anche circa un'eventuale sopraelevazione dello stabile. Invece, nella stessa delibera - e attraverso la suddetta integrazione alle norme attuative del piano regolatore - la giunta provinciale ha predisposto pure l'aumento della cubatura per l'areale dell'albergo per oltre 17 mila metri cubi. Secondo il difensore del ricorrente, l'avvocato Federico Mazzei, la procedura seguita dalla Provincia è «una vera e propria usurpazione della competenza in materia di pianificazione territoriale costituzionalmente riconosciuta in capo al Comune. Sarebbe stato semmai il consiglio comunale a dover autonomamente decidere se e in quale misura modificare gli indici edilizi della zona turistica dell'areale dell'hotel Terme, ma mai la giunta provinciale. Spiace dover constatare che solo un privato cittadino si sia attivato per tutelare interessi, la cui protezione sarebbe spettata all'amministrazione comunale». E fa specie rileggere la delibera del consiglio comunale dello scorso settembre (fra l'altro seguita al parere negativo della commissione ai lavori pubblici), in cui si evidenzia il grave impatto paesaggistico e architettonico di una eventuale innalzamento della struttura, salvo poi approvare a stretta maggioranza la modifica voluta dalla Provincia con richieste piuttosto ambigue, che di fatto non incidono sull'aumento volumetrico. La delibera ammette che «l'eventuale sopraelevazione dell'hotel comprime il panorama, di primaria importanza per una città che fonda il proprio successo turistico sulla qualità paesaggistica», e «compromette il disegno il disegno compositivo unitario dell'hotel e delle terme, alterando il rapporto tra le due costruzioni, producendo una sorta di gerarchia volumetrica del tutto estranea al progetto originario». Il ricorso potrebbe diventare una brutta gatta da pelare per la Provincia, considerato che è in pieno corso la gara per la cessione dell'hotel: il 26 aprile scadono i termini per la presentazione delle offerte, e l'impugnazione mette sabbia nell'ingranaggio avviato.

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