Merano, il Passirio ricettacolo di bottiglie
Pulizia del torrente nel tratto cittadino ad opera di volontari, fra loro anche un profugo ospite a Rifiano
Ormai è diventata una tradizione, anche se sarebbe meglio che operazioni del genere non servissero del tutto. Sarebbe il segno che la civiltà s'è fatta largo ovunque. Invece, purtroppo, l'iniziativa dello Sportclub Merano, sezione canoa, è ancora di grande attualità e utilità. Anche l'altro giorno un gruppo di volontari, non solo di quella associazione, hanno deciso di ripulire un tratto cittadino del Passirio. Armati di guanti e sacchi neri, sono scesi sulla riva e hanno tolto immondizie varie, residui di oggettistica buttati laggiù da persone incivili.
Quest'anno, va detto, è andata meglio rispetto alle edizioni precedenti, quando dal Passirio si pescava davvero di tutto, perfino scheletri di bici e rifiuti di dimensioni notevoli. Questa volta, invece, la quantità di sporcizia è ridotta: resta un problema non di poco conto il vetro. Sono tante, infatti, le bottiglie di vetro che vengono gettate nel fiume alla fine dell'ultima sorsata.
Da segnalare comunque il grande impegno dei volontari, a cui quest'anno s'è aggiunto anche un ragazzo che sta attendendo a Rifiano la concessione dell'asilo politico. Coinvolto dallo Sportclub, si è volentieri rimboccato le maniche per dare una mano.