Merano, teleriscaldamento in ospedale e a scuola

Ampliata la rete di distribuzione. Raddoppia la centrale di Maia Bassa


Giuseppe Rossi


MERANO. Per la quarta volta l'amministrazione comunale rivede il piano teleriscaldamento, ovvero la possibilità concessa ai cittadini e ai propri edifici pubblici di riscaldare sfruttando l'acqua calda prodotta da impianti industriali. Lo ha deciso nei giorni scorsi il consiglio comunale.  In pratica, l'assise meranese ha ulteriormente ampliato l'area nella quale arriveranno le tubature che in questi anni l'Azienda energetica sta posando sotto le strade. Dopo Maia Bassa, la zona tra Passirio e via Petrarca e il centro compreso tra il torrente e la via Mainardo oltre a Sinigo, ora il Comune punta sulla zona ospedale e centro scolastico.  Il nuovo impegno, anche finanziario, arriva in seguito alla nuova ondata di richieste da parte di residenti e condomini che stanno per sostituire il vecchio impianto di riscaldamento a gasolio, ma non solo.  La possibilità di ampliare la rete arriva dal fatto che nelle condutture, tra sei mesi, sarà possibile inserire anche l'acqua calda scartata dalla Memc di Sinigo e impiegata per raffreddare i reattori che producono silicio ad alte temperature.  Quell'acqua, anzichè essere raffreddata forzatamente per poi finire nelle fognature o nell'Adige, verrà dirottata bollente nelle condotte del teleriscaldamento, quasi raddoppiando la capacità di riscaldamento della rete esistente. Si passerà, infatti, dai 15,7 a 25 megawatt prodotti dalla centrale costruita a fianco della Zipperle a Maia Bassa.  L'ampliamento della rete del teleriscaldamento ha consentito in questi ultimi due anni di raggiungere anche lo stabilimento termale, che oltre ad approfittare dell'acqua calda prodotta da Zipperle e Memc, in futuro ci metterà anche del proprio.  Dentro lo stabilimento termale è infatti prevista la creazione di una mini centrale che sfrutterà le acque calde prodotte per il centro wellness per riscaldare l'edificio. Dei 4,4 megawatt che si prevede le Terme possano produrre, 3,5 megawatt rimarranno in casa mentre un megawatt di energia sarà inserito nella rete per la città.  Le nuove zone inserite nel piano di espansione del teleriscaldamento a Merano sono sostanzialmente quattro. La prima riguarda il quadrilatero compreso tra Palamainardo e istituto Fos, la seconda via Cassa risparmio e Comune.  La terza area è invece compresa tra circolo militare unificato, poste di via Goethe e ufficio igiene pubblica mentre il quarto blocco, il più esteso, riguarda la fetta di città compresa tra via Alfieri/Rossini e via Verdi, delimitata a est da via Huber ed a ovest dal centro scolastico di via Wolf.  In questi mesi sono in corso i lavori per collegare la centrale in costruzione a Sinigo a fianco della Memc con la rete esistente a Maia Bassa (i lavori riguardano via Roma e in futuro via Parrocchia) con la posa delle tubature sotto via Roma.  In contemporanea si sta lavorando in via Huber per completare l'asse Leopardi-Huber fino al centro scolastico Da Vinci-Segantini e al circolo militare unificato.  In definitiva, un ampliamento consistente delle zone che saranno raggiunte dal servizio che comporterà una razionalizzazione significativa dello stesso ma anche risparmi energetici a tutto vantaggio degli utenti attuali e futuri. Un passo in avanti per la città.

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