«Mercati su più strade per non farci morire» 

Oggi torna piazza Vittoria con i banchi ridotti. Confesercenti e ambulanti: «Va usato  anche corso Libertà, il mercato di via Rovigo va esteso anche su via Torino e via Milano»


PAOLO CAMPOSTRINI


bolzano. Oggi torna piazza Vittoria. È “il mercato”. Il più grande di Bolzano. Ma c'è aria di tempesta. Un assaggio? L'altro ieri in via Rovigo, dove gli esclusi hanno protestato. Chissà oggi. Perché degli oltre 300 banchi ne saranno presenti 45. Pochi.

«È un esperimento» dicono in Comune. La ragione? I distanziamenti. Per questo si è scelta l'alternanza, una settimana sì e una no. «Ma qui si tratta di lavoro e di famiglie - dicono gli esclusi - e nessuno può permettersi di guadagnare ogni 15 giorni... E poi come mai a Laives sono state trovate soluzioni ed a Bolzano no?».

Confesercenti - cassa di risonanza del disagio degli ambulanti - cerca una via d'uscita. «In emergenza ci vuole creatività. E anche un po’ di coraggio» dice Mirco Benetello, il direttore. E qual è l'orizzonte della via d'uscita? L'allargamento. Tenuti fermi i criteri sanitari, che sono mascherine e distanziamenti, la soluzione sarebbe di garantire questi ultimi non riducendo la presenza dei banchi ma estendendo lo spazio a loro disposizione. E mentre per il mercato di piazza Erbe la creatività è impossibile perché i banchetti storici sono fissi, altrove questo limite scompare. Ecco quindi cosa si prospetta. E che sarà oggetto di un vertice col Comune già lunedì: per piazza Vittoria, sfruttamento di corso Libertà; per via Rovigo estensione nelle vie vicine. Secondo uno schema già posto sulla carta. Eccolo:

Mercato di via Rovigo cerca

spazi per tutti gli 80 banchi.

La sua caratteristica, ante -Covid, consisteva nel posizionamento dei punti vendita sui due lati della strada. L'ultimo giovedì, alla prima riapertura, lo schema di distanziamento approvato in via sperimentale prevedeva l'occupazione di un solo lato della via. Con i soli banchi alimentari. Giovedì prossimo, sull'altro lato, arriveranno quelli dell'abbigliamento. Con il risultato, per ogni commerciante, di lavorare ogni 15 giorni. Il progetto in campo prevede di consentire a tutti gli 80 banchi di lavorare estendendo la superficie del mercato in queste direzioni: occupazione dell'ultimo tratto di via Rovigo verso l’Isarco, usufruire dello snodo di via Rodi per ospitare almeno una decina di banchi, sfruttamento di un lato delle vie Milano e Torino che già consentono il passaggio delle auto ma con senso unico ("quindi basterebbe restringere temporaneamente il traffico per una mattinata senza doverlo interrompere" spiega Benetello) e infine, una volta che il cantiere avrà terminato (e questo a giorni) l'approntamento almeno del nuovo fondo, l'"usucapione" temporanea dell'area di piazza Matteotti, che si trova in comodo collegamento con la sede storica del mercato. In questo modo si raggiungerebbero, secondo i commercianti, due obiettivi: la garanzia del distanziamento e la possibilità di non far saltare una settima di lavoro agli ambulanti.

Piazza Vittoria, ambulanti

«Fateci lavorare tutti».

La proposta di posizionare una parte dei banchi lungo corso Libertà era già stata presentata da rappresentanti di categoria e ambulanti già la settimana scorsa. Ed è rimasta in stand by.

Molte le obiezioni del municipio. Legate in particolare alla presenza del cantiere per la nuova ciclabile. Che occupa il lato destro del corso.

«Ma finirà presto - obietta Benetello - tempo qualche settimana, dunque si potrebbe già prevedere la soluzione». Quello che spinge la categoria a insistere su questo scenario è il fatto che corso Libertà da dedicare al mercato è già prevista in progetto, per la semplice ragione che entrerà in funzione una volta iniziati gli scavi per il parcheggio sotterraneo in piazza Vittoria. «Si tratta solo di anticipare una disposizione già in cantiere» hanno detto gli ambulanti. E con essa anche lo spostamento temporaneo nella linea dei bus e la deviazione parziale del traffico automobilistico nelle vie vicine. In questo modo il mercato tornerebbe nella possibilità di ospitare tutti i suoi quasi 300 banchi.

Senza essere costretti a distinguere tra alimentari ed abbigliamento, i quali già devono sottostare all'alternanza per via Rovigo. L'ultimo elemento che spinge la categoria a dar battaglia su questo fronte è l'emergenza turismo.

Sono scomparsi infatti i mercati turistici e anche quelli classici urbani già soffrono dell'essenza degli stranieri che alcuni ambulanti calcolano che incida sul fatturato, in alcuni mesi, per il 50%.

Il combinato disposto tra crisi generale anche post lockdown e assenza degli stranieri rischia così di essere esplosivo. Per questo è certo che l'offensiva per un allargamento delle aree di mercato sia solo agli inizi.













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