Mercatino del Talvera 2 mila firme per il «sabato»

Petizione contro la decisione comunale di posticipare alla domenica Zaninelli: «Ci cacciano perché diamo fastidio agli ambulanti di piazza Vittoria»


di Davide Pasquali


BOLZANO. In un solo giorno gli organizzatori del mercatino delle pulci del Talvera hanno raccolto la bellezza di 2.064 firme. «In pratica tutti quanti sono contrari allo spostamento dei banchetti dal sabato alla domenica», commenta Giorgio Zaninelli, presidente dell’associazione Zot.

«Il vicesindaco e il sindaco ci hanno comunicato la decisione di posticipare, sembra richiesta dagli ambulanti al di là del ponte, che al sabato lamentano un forte calo di vendite. Ma noi con loro centriamo poco niente. La giunta ora dovrà fare un passo indietro: non si possono ignorare migliaia di cittadini».

Al banchetto firme, ieri, si fermavano in tanti. Alle 11 del mattino si erano già superate le mille sottoscrizioni. I cartelli a inizio passeggiate del Talvera, e pure il testo della petizione, erano in quattro lingue: italiano, tedesco, inglese e arabo. E a firmare erano bolzanini e immigrati stranieri, che ieri affollavano i 150 banchetti dell’usato. «Non è una giornata di gran pienone», spiegava ieri Zaninelli. «Arriviamo anche a 240-270. Dipende dal freddo: gli anziani o chi ha bambini in inverno non espone. Essere qui dalle 5 del mattino non è semplice». C’è veramente «un grandissimo appoggio da parte della popolazione. “Certo che deve rimanere al sabato, il mercatino”, ripetono tutti». È molto sentita la questione. «In prima linea metto gli stranieri: per loro veramente è una giornata in cui si viene e ci si riempie di merce a bassissimo prezzo. Si vende tantissimo abbigliamento e poi, in questo periodo pre-natalizio, tanti giochi per i bambini. E pure molta oggettistica per la casa».

Zaninelli prosegue, duro: «Ma quelli che stanno al di là del ponte, si sono accorti solo adesso della crisi? Noi ce ne siamo resi conto nel 2008, anzi, è da 10 anni che c’è stato un cambiamento radicale nel tipo di oggetti venduti. Qualcuno si lamenta: “Ma qui non c’è più antiquariato”. È vero: non ce n’è più. Ma siamo anche contenti: per noi questo è un mercato per le famiglie, non degli antiquari per i collezionisti. E così deve rimanere. Questa è la nostra lotta dura: noi dobbiamo essere sempre desti, per evitare che arrivino i commercianti in nero. Hobbysti e collezionisti, che di sabato e domenica saltano da un mercatino all’altro perché ci guadagnano, e molto». Queste persone, «non le vogliamo. Vogliamo soltanto le famiglie».

Il cambiamento, con la crisi, è iniziato proprio con l’arrivo delle famiglie. «Che vengono e vendono quello che hanno, quello di cui possono fare a meno. Perché hanno bisogno di tirar su quei 50, 60, 100 euro. Tutti soldi che al mattino non avevano». C’è chi compra una giacca Barbour praticamente nuova, del valore di 700 euro, a soli 30. «Persone che non potrebbero mai permettersi di spendere 700 euro per un capo di vestiario». Di 150 banchi, ieri, 6-7 erano di marocchini, 2-3 di altre etnie. «Per il resto sono tutti locali. Anche se cercano di infiltrarsi anche da fuori: dal Veneto, dalla Brianza. Non li facciamo accedere». Per il resto, «è tutta gente di Bolzano, tantissimi anche dal resto della provincia».

Dalle famiglie alle famiglie, insomma. Ma gli acquirenti, chi sono? «Credo che se togliessimo marocchini, indiani, pakistani, afghani, algerini, tunisini, tutti i centroafricani, penso che dovremmo chiudere. Meno male che ci sono loro». Anche perché «è gente che ha dato una calmierata ai prezzi, che una volta erano alti; adesso, quando gli chiedi 10, ti dicono 2; poi arrivi a un compromesso e glielo dai per 3 o 4. Così i prezzi sono molto calati. Lo stesso è accaduto ad Innsbruck». I bolzanini vengono ancora a comprare? «Eccome, ma proprio tanti. Una cosa all’inizio ci ha fatto specie, ma poi abbiamo capito che è anche una passione: persone insospettabili, che non ne hanno bisogno. Gente che si sa chi sono: si sa che non abitano in zone popolari. Hanno possibilità, e non poche. Però vengono qui alle 8 e vanno via con le borse piene. Ladinser, vorrà tenere conto almeno di loro?»

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