«Mi hanno sparato ma dico no alle armi»
BOLZANO. Dado Duzzi, fresco reduce dalle elezioni comunali è tornato dietro il banco in via Castel Roncolo. Al suo lavoro. Racconta: «Io le rapine le ho subite. Una volta un tipo è entrato armato e...
BOLZANO. Dado Duzzi, fresco reduce dalle elezioni comunali è tornato dietro il banco in via Castel Roncolo. Al suo lavoro. Racconta: «Io le rapine le ho subite. Una volta un tipo è entrato armato e si è messo a sparare. Non so come, siamo ancora qui».
Ma aggiunge che la soluzione non è nelle armi. «Io le mie pistole le ho vendute». Perché ritiene che i rischi siano tutti sulle spalle delle vittime più che su quelle dei delinquenti. Ma la solidarietà nei confronti di chi si è trovato invece a reagire e adesso, come è accaduto per un commerciante del Napoletano, è costretto anche a nascondersi dalla rabbia dei famigliari dei rapinatori, è assoluta. Ma la scelta è difficile.
«A me è capitato».
E quando?
Quindici anni fa. Ho subito una rapina in negozio. E lui ha pure sparato. Per fortuna siamo ancora tutti qui.
I banchi dei negozi rischiano di essere il nuovo fronte in questi giorni.
Lo sono sempre stati.
Adesso un poco di più?
Perché è cambiato il mondo, c'è un'immigrazione confusa, più violenza.
C'è chi spara per difendersi, soprattutto tra i commercianti.
Io comprendo le paure. E il panico. Ma sparare è una brutta cosa.
Ha una pistola?
L'ho avuta. Più di una. Poi le ho vendute per due lire.
Perché?
Perchè è l'unico modo per uscirne fuori da questa situazione.
Lo è in che senso?
Perché tra leggi confuse e nuove emergenze non si riesce a capire il confine tra rischio e reazione. E una delle soluzioni possibili è buttare via le armi. Non avere vicino una pistola. Non subire la tentazione di usarla. Tenere una pistola è un rischio soprattutto per la vittima. Perché, se subisci una rapina magari la tiri fuori ma se la tiri fuori devi fare fuoco altrimenti il delinquente te la prende.
E poi?
E allora se spari magari ammazzi. Perché non tutti hanno la destrezza di sparare alle gambe e non alla testa. E allora è una spirale senza fine.
Che finisce dove?
Nel Far West. Se accettiamo questo, in Italia finiremo come in America dove tutti hanno un'arma e dunque tutti sparano, vittime e aggressori. Non mi sembra una buona prospettiva.
Ma aumentano le rapine. Che si fa?
Magari si prova a cambiare le leggi. Oggi la norma sulla legittima difesa non è precisa sul fronte della reazione proporzionata. Proporzionata a cosa se, magari di notte, non so valutarla.
Cambiarla come?
Non lasciando troppo spazio all'interpretazione da parte del giudice. Perché altrimenti i commercianti sono stritolati. Sono indotti a rischiare per se stessi e anche di diventare assassini. Se un rapinatore mi usa violenza e poi scappa che faccio?
Spara?
Ma se sparo mi metto nei guai. Mi rovino la vita.
Come se ne esce?
Direi da un lato modificando una legge complicata e oscura. Così saranno più chiari i criteri di difesa. E se uno vuole prendersi un'arma lo farà più a ragion veduta. Ma poi anche sul fronte della sicurezza. Quanti hanno una pistola e non un sistema d'allarme ad esempio? O sono collegati direttamente con i carabinieri? Insomma, so che la materia è bollente e anch'io se mi trovassi uno in casa al buio potrei magari ammazzarlo ma la strada è togliere dal nostro Paese più armi possibili non , al contrario, farne circolare sempre di più. (p.c.)
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