MERANO. Partiamo dai dati, perché danno la dimensione del fenomeno: oltre 2.400 soci, corrispondenti a una crescita di un migliaio di tessere in un anno; 22.650 presenze al circolo in otto mesi d'apertura; 164 manifestazioni realizzate. Le cifre sono snocciolate dal club Est-Ovest tirando le somme del 2015: siamo di fronte all'associazione culturale di gran lunga numero uno in città, per numeri assimilabile solo ai giganti sportivi Sportclub e Aesse.

Comprensibili i salti mortali per la soddisfazione, a vedere così premiato il lavoro di tante persone: il resoconto annuale parla di 150 soci che a vario titolo hanno fattivamente fornito un contributo, con compiti d'ufficio, di sorveglianza, di riordino dei locali, di manutenzione, di organizzazione.

Ma tanta crescita non fa che evidenziare il problema da anni in cima all'agenda del sodalizio: la sede. Già angusta, quella in vicolo Passiria, quando i membri erano sotto il migliaio di unità e i frequentatori delle serate assai meno di quelli attuali, figuriamoci adesso.

“Il direttivo prosegue la sua estenuante ricerca di una nuova sede associativa, che consenta almeno di migliorare un po’ la viabilità interna del club, perché con oltre 2400 soci le serate cominciano a farsi un po’ afose”, si legge nella relazione in cui s'assicurano "costanti colloqui con il Comune di Merano e la Provincia di Bolzano, che si spera sfocino presto in una soluzione concreta e possibilmente vicina per il club. Sono ormai due anni che il direttivo passa la maggior parte del suo tempo alla ricerca di soluzioni, si spera che il 2016 porti qualche risultato concreto".

L'anno da poco archiviato è stato caratterizzato dalle dimissioni di Besay Mayer della carica di presidente, pur lui rimanendo un pilastro dell'associazione. Gli è subentrato Erwin Seppi, volto noto della scena culturale meranese. Al suo fianco, nel direttivo, la vicepresidente Giorgia Lazzaretto e i consiglieri Laura Zindaco, Klaus Niederstätter (tesoriere), Sonja Steger (segretaria), Michael Schwalt e Thomas Kobler. L'attività interna s'è articolata in 164 manifestazioni, la metà di carattere musicale tra concerti, serate con dj e jam session.

Poi ballo (tango, lindy-hop, flamenco), giochi, serate di discussione su temi di attualità socio-politica (principalmente, ma non solo nel formato Zigori Club), cinema, letteratura, mostre, “poetry slams” e altre iniziative originali come il “Repair café” dove gli oggetti tornano a nuova vita, oppure il gruppo di Esperanto. Tre, inoltre, le manifestazioni legate all’accoglienza dei profughi, a sottolineare l'impegno civile dell'Est-Ovest, che si distingue altresì per la capacità di creare collaborazioni e partecipare a eventi altrui, come la presentazione del libro su Franco Marini, la sesta edizione del concorso-evento fotografico Photonights assieme alla ES contemporary art gallery e altri attori, la pubblicazione dell’undicesimo numero della rivista “Vissidarte”, il festival letterario “Linguaggi in gioco / Sprachspiele” in collaborazione con l’associazione transalpina Pro Vita Alpina, una tavola rotonda sulla recente storia culturale del quartiere Steinach al nuovo museo Palais Mamming. Inoltre, il club ha aperto un nuovo capitolo legato allo sport amatoriale e non competitivo, con una “propria” squadra di pallavolo, la Papaya, composta e autogestita dai soci. (sim)