Minacce e pestaggi, bikers a giudizio

Coinvolti anche due altoatesini. La Procura ha chiuso l’inchiesta e si appresta a chiedere di procedere con il processo


di Mario Bertoldi


BOLZANO. La Procura della Repubblica di Monza ha chiuso l’inchiesta a carico di un gruppo di bikers, tra cui due altoatesini, finiti nei guai nei mesi scorsi in relazione alle presunte minacce e intimidazioni verbali e fisiche nei confronti di un intermediatore 43 enne della zona dello Sciliar che si era rivoltoad un gruppo di motociclisti organizzati per il recupero di un presunto credito vantato da una conoscente.

L’inchiesta, che portò all’arresto anche di due bikers altoatesini (Helmuth Rabensteiner di Chiusa e Andreas Silbernagl di Castelrotto) si è ora conclusa dopo alcuni mesi di accertamenti ed interrogatori.Furono sei complessivamente le persone finite in manette. I bikers altoatesini tornarono abbastanza rapidamente in libertà dopo un periodo di detenzione cautelare. La Procura della Repubblica di Monza, competente per territorio, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio degli indagati dopo che dalla Germania è arrivato il definitivo via libera all’estrazione degli imputati tedeschi.

I tre bikers tedeschi sono stati dunque consegnati alle autorità italiane ed ora si trovano in carcere nel nostro Paese in attesa del processo di primo grado. Come si ricorderà le ipotesi accusatorie avanzate dalla magistratura erano di concorso a vario titolo in rapina, estorsione e lesioni gravi.

Come si ricorderà al centro del complesso caso ci sono quattro presunti simpatizzanti degli Hell’s Angels (ma i due altoatesini coinvolti hanno negato di far parte del gruppo).

La vicenda riguarda una presunta truffa ai danni di una donna altoatesina che aveva affidato i propri risparmi ad un intermediario finanziario che avrebbe fatto mperdere le proprie tracce con i soldi. Gli episodi di minacce e violenza sarebbero stati successivi. Sarebbero cioè avvenuti dopo che la donna si era rivolta ad un altro intermediario al fine di recuperare il denaro. Fu quest’ultimo a mettersi in contatto con un gruppo di bikers, noti per i metodi non proprio urbani di recupero crediti. Il contatto fu con Helmuth Rabensteiner di Chiusa. A quel punto entrarono in scena altri bikers che chiesero in un primo tempo un compenso di 20 mila euro per poi batter cassa una seconda volta per altri 25 mila euro. A questo punto l’intermediario avrebbe chiesto un incontro chiarificatore, recandosi a Cologno Monzese. Qui, però, la situazione sarebbe precipitata. L’uomo denunciò (dopo essere stato costretto ad un ricovero di dieci giorni in ospedale) di essere stato picchiato brutalmente e sottoposto alla ruolette russa. Sulla base della denuncia dell’intermediario la Squadra mobile della Questura (coordinata dal Pm Donatella Marchesini) iniziò una serie di accertamenti che portarono all’incriminazione di sei persone, tra cui tre germanici ora estradati.

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