Modello 730, rischio multa per 25 mila

Sono coloro che nel 2014 hanno scelto il «fai da te». Pirolo: «Da quest’anno si può fare solo online: e chi sbaglia paga»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Piccola rivoluzione nella dichiarazione dei redditi: nel 2015, infatti, il nuovo modello 730, approvato nei giorni scorsi, sarà messo a disposizione online dall’Agenzia delle Entrate. Ai contribuenti - 20 milioni in Italia e 180 mila in Alto Adige - sarà fornita una versione precompilata. Tutto bene per coloro che sono già abituati a rivolgersi ai Caf (Kvw, Cgil, Cisl, Asgb, Acli, Uil, Caaf 50&Più, Fabi, Confesercenti e Cna ecc.) o a studi di commercialisti abilitati, perché in caso di errori non ci rimetteranno un solo euro (a meno che non si riesca a dimostrare il dolo). Meno bene, invece, per coloro che finora si compilavano le dichiarazioni da soli e poi le presentavano ai Caf per l’ultimo controllo, le cosiddette “dichiarazioni precompilate”.

Il «fai da te». In Alto Adige si tratta di 24.904 persone. «Da quest’anno - sottolinea Marco Pirolo, responsabile del Caaf Cgil e coordinatore dei Caf altoatesini - oltre ad una buona conoscenza fiscale serve anche un’ottima conoscenza di informatica. Per compilare la dichiarazione da soli bisognerà accedere al proprio “cassetto fiscale” attraverso il “pin” fornito dall’Agenzia delle Entrate. Ovviamente ciò signifca assumersi una responsabilità personale per controlli, accertamenti, sanzioni e interessi». Dopo l’attivazione online, a carico del contribuente, chi farà da solo potrà accedere al 730 dal 15 aprile. «Non ci sarà più alcun filtro sulle dichiarazioni precompilate - conclude Pirolo - e ciò significa che chi sbaglia anche solo a digitare un carattere rischia di andare incontro a sanzioni salate». Ad avere in carico il maggior numero di dichiarazioni precompilate nel 2014 sono state Kvw (7.359) e Cgil (6.970), ma anche le Acli hanno sfiorato quota 3 mila. Ovviamente chi presenterà autonomamente online il 730 non avrà alcun costo.

Attraverso i Caaf. Chi invece deciderà di rivolgersi ai Caf dovrà firmare una delega che consente l’accesso ai dati messi a disposizione dall’Agenzia delle Entate. Il secondo passo sarà la verifica della conformità dei documenti presentati dall’utente con un’eventuale integrazione e il terzo passo l’invio della dichiarazione 730 all’Agenzia delle Entrate. Il Caf garantisce il servizio di conservazione della documentazione.

Sanzioni & dolo. La grande novità è che il contribuente che si rivolge ad un Caf non sarà più oggetto di comunicazioni, richieste o di cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate, in quanto sarà lo stesso Caf, che ha inviato ed elaborato la dichiarazione, a rispondere direttamente delle eventuali sanzioni, imposte e interessi, senza la possibilità di rivalersi sul contribuente, a meno che da parte sua non ci sia stato dolo. «Affinchè si prefiguri il dolo - spiega Eduard Wieser della Cisl/Sgb - è sufficiente, ad esempio, che entrambi i coniugi diano disposizione di inserire le detrazioni per i figli a carico. Un caso, peraltro, che non ricorre di rado».

I dubbi di alcune associazioni. Diversi Caf, soprattutto quelli di lingua tedesca, hanno spiegato a chiare lettere di avere dei dubbi sulla “costituzionalità” delle nuove misure contenute nel decreto sulla semplificazione fiscale. «Il fatto di scaricare la responsabilità interamente sui Caf - ha affermato Christian Egger (Asgb)- è discutibile. E non sappiamo nemmeno se sia costituzionale. Le assicurazioni, di sicuro, ci aumenteranno i premi». Anche secondo Marco Pirolo della Cgil, che accetta di buon grado il nuovo sistema, è difficile parlare in ogni caso di semplificazione «quando ci sono comunque sempre 80 detrazioni d’imposta».

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