IL CASO

Molesta una commessaCinquantenne arrestato a Bolzano

Un cinquantenne è stato arrestato a Bolzano dalla polizia con l'accusa di stalking nei confronti di una donna bolzanina di 36 anni. L'uomo è accusato di avere molestato più volte la donna, fatti questi per i quali era già stato ammonito nel passato. Dopo un ennesimo tentativo di contattare la donna, l'uomo è stato arrestato. Ma si è difeso dicendo di essere semplicemente innamorato.


Mario Bertoldi


BOLZANO. Ha perso letteralmente la testa per una giovane donna bolzanina e, nonostante i ripetuti avvertimenti, non ha voluto rinunciare al sogno di una storia d’amore con lei, finendo in carcere con l’accusa di stalking. Le manette sono scattate ai polsi di un cinquantenne italiano di origini tunisine. L’uomo vive nel nostro Paese da quasi vent’anni, ha ottenuto la cittadinanza italiana, ha un regolare lavoro.
 Da diversi mesi è innamorato pazzo di una commessa bolzanina del centro, di 36 anni (che gestice un locale pubblico), dalla quale ha avuto in più occasioni l’invito a desistere dall’idea di poter mettere in piedi una relazione sentimentale. Ma il tunisino italianizzato, a quanto pare, non intende rassegnarsi. Anche nelle ultime settimane ha più volte trascorso l’intera notte sotto l’abitazione della donna, ha cercato di contattarla telefonicamente, ha addirittura iniziato a suonare ripetutamente il campanello della sua abitazione nella speranza di un «cedimento» della donna dei suoi sogni.
 In realtà si è messo in un mare di guai. Già alcune settimane fa era stato ammonito verbalmente dagli inquirenti che gli avevano fatto presente che non avrebbe potuto proseguire nel suo comportamento persecutorio e asfissiante.
 Anche perchè nel corso delle settimane e dei mesi l’attrazione nei confronti della giovane donna bolzanina era diventata via via sempre più morbosa al punto da «piantonare» la sua abitazione giorno e notte, seguirla per strada, lasciarle bigliettini sull’auto, riempirla di regalini (non graditi), telefonarle a ripetizione sino a suonare il campanello sotto casa nella notte per sentire la sua voce al citofono.
 Per la donna, finita suo malgrado nel mirino del tunisino, la presenza dell’uomo è diventata un vero e proprio incubo.
 Sabato la trentaseienne si è vista costretta a chiamare i carabinieri dopo l’ennesimo colpo di campanello nel cuore della notte. L’arrivo dei carabinieri non lo ha intimorito più di tanto anche se i militi, a fronte degli ammonimenti verbali dei mesi scorsi, hanno provveduto a denunciarlo a piede libero.
 L’uomo però non ha cambiato atteggiamento e domenica mattina, quando la donna è scesa di casa per andare a pranzare dai genitori, se l’è trovato ancora una volta davanti ed è stata seguita per tutto il tratto di strada. A questo punto la donna ha nuovamente chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Questa volta è intervenuta una pattuglia della polizia ed il tunisino innamorato (ma sempre più pericoloso e invadente) è finito in manette. Ora è in carcere in via Dante a disposizione dell’autorità giudiziaria.
 Per il momento l’uomo è destinato a restare dietro le sbarre. Già questa mattina potrebbe comparire davanti al giudice delle indagini preliminari per la convalida dell’arresto ma ben difficilmente il giudice deciderà di rimetterlo a piede libero. Mai come in un caso del genere, infatti, il pericolo di reiterazione del reato è concreto e reale. Almeno sino a quando, anche sotto il profilo psicologico, il tunisino italianizzato non si metta il cuore in pace rendendosi conto una volta per tutte che la donna di cui si è invaghito alla follia gradirebbe non vederlo più, neppure per strada. Visto che tutti gli ammonimenti ricevuti e la denuncia a piede libero non sono stati sufficienti a farlo desistere dal comportamento sempre più persecutorio, è molto probabile che il giudice scelga la strada più sicura per la tutela della malcapitata: lasciarlo in carcere a...meditare per alcune settimane. Per la bella bolzanina un sospiro di sollievo.













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