Monte Tondo, ok del Comune al tracciato: «Si faccia presto» 

Il progetto. L’innesto del tunnel alla funivia di San Genesio corrisponde alle richieste della amministrazione Fattor: «Abbiamo temuto la versione spostata verso Sarentino». Alfreider: «Opera necessaria per tutto il territorio»


Francesca Gonzato


Bolzano. «Ci siamo tolti un peso. Il tracciato concordato con la Provincia è quello auspicato. Adesso sono curioso di vedere le ultime planimetrie»: così l’assessore alla Mobilità Stefano Fattor sulla conclusione dello studio di fattibilità per il tunnel di Monte Tondo, conservato negli uffici dell’assessorato provinciale. Nelle ultime settimane hanno lavorato i tecnici di Provincia e Comune, guidati rispettivamente da Valentino Pagani e Ivan Moroder, con lo studio incaricato Plan Team. Nei prossimi giorni arriverà il passaggio politico con la riunione tra Provincia e Comune. La amministrazione provinciale si farà carico dei 110 milioni di euro di spesa stimata perché, chiarisce l’assessore Daniel Alfreider, «un capoluogo ben collegato è un problema che riguarda tutto il territorio, troppo a lungo la città di Bolzano non è stata vista sotto questa luce». Lo studio di fattibilità ha escluso diverse varianti esaminate: il tracciato da 2,5 chilometri definito in linea di massima vede l’innesto del tunnel nei pressi della stazione a valle della funivia di San Genesio e lo sbocco ai Piani, all’altezza della rotonda dei magazzini generali, per collegarsi alla Ss12 attraverso una rotatoria e un viadotto. Fattor si è rilassato: «Fino all’ultimo è stato valutato l’ingresso spostato più a nord, verso Sarentino. Così avresti perso molto del traffico in arrivo da San Genesio, via Cadorna e via Fago, con gli automobilisti spinti a ripetere i tradizionali percorsi interni alla città. Così invece il tunnel sarà percepito anche psicologicamente come una strada cittadina, velocemente raggiungibile. Il tracciato esatto verrà definito con la progettazione: la gara per individuare i professionisti dovrebbe essere bandita nel 2021. Il Comune ha però la necessità di fare chiarezza nel giro di pochi mesi sullo sbocco ai Piani. Fattor ne spiega i motivi: «Il prossimo autunno dovrebbe finalmente essere pubblicato il bando per l’areale ferroviario. Per la stesura dovrà essere precisato il perimetro dei terreni coinvolti dall’uscita del tunnel». Fattor ribadisce la visione complessiva: «Il tunnel di Monte Tondo andrà raccordato con la nuova viabilità prevista dallo sviluppo dell’areale ferroviario. Ecco perché dobbiamo urgentemente rimettere mano al Pums (piano urbano della mobilità sostenibile). Se falliamo nella programmazione, nel giro di dieci anni Bolzano sarà ingestibile a causa del traffico». Alfreider ha garantito che nel bilancio provinciale 2021 è prevista la prima tranche di finanziamento per la progettazione (stima complessiva, 10 milioni di euro). Il sindaco Renzo Caramaschi annuncia il suo ruolo: «Il mio compito è monitorare che la progettazione entri come priorità nel piano triennale delle opere pubbliche. Alfreider si è impegnato, Kompatscher mi ha detto che punta al Recovery Fund: comunque sia, partiamo. Il tunnel di Monte Tondo è indispensabile per togliere a via Cadorna il traffico di attraversamento e per dirottare i camion lontano da piazza Mazzini: basta morti e incidenti». La Svp di Bolzano ha inserito il tunnel di Monte Tondo tra le priorità del programma di coalizione. Il vicesindaco Luis Walcher scandisce: «Da quanti anni parliamo di questa opera? Troppi. Diamo il via libera al tracciato e si parta. Usciamo dalla tradizione della Bolzano che fa e disfa, bloccando ogni progetto».

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