BOLZANO. «Il nostro Conservatorio deve diventare il motore della internazionalizzazione della musica e far crescere Bolzano come polo della cultura musicale europea»: ecco lo scenario verso cui si muoverà Giacomo Fornari, nuovo direttore del Monteverdi. Ieri, la cerimonia d'apertura dell'anno accademico con un concerto nell’auditorium gremito (foto Kemenater), è stata per lui l'occasione per disegnare gli assi d'avanzamento della storica istituzione bolzanina. Il Conservatorio , ha ricordato Fornari "è nato nel 1937 ed è stato in quei tempi complicati uno degli strumenti della italianizzazione della provincia. Ebbene oggi il Monteverdi deve essere sempre più il luogo della condivisione delle esperienze, motore di emancipazione culturale della società altoatesina oltreché del dialogo tra le popolazioni». In sostanza: specchio "alto" di una nuova convivenza da attuare nello spirito europeo. «Non c'è nulla più che la musica - ha insistito il neo direttore - capace di far crescere il dialogo tra le culture, di essere lingua universale e dunque, comprensibile a tutti e da tutti condivisa». Giacomo Fornari, insomma, proverà a far crescere il Monteverdi non solo in termini di qualità musicale e di tecnica ma anche sul piano della sua capacità di incidere sulla società che lo circonda. Puntando a far diventare Bolzano, come lo è già da decenni ma ancor più, una delle città più all'avanguardia e più aperte nel campo della musica. Anche perché, nei prossimi anni, si dovranno sciogliere alcuni nodi del futuro amministrativo dell'istituzione. Uno dei primi, il possibile inglobamento nell'Università bolzanina, pronta a creare una nuova facoltà musicale. Insomma, per Fornari, le prossime sfide saranno decisive non solo per il Conservatorio ma per Bolzano e l'Alto Adige nel suo insieme. (p.c)