Moroder: passi chiusi almeno due mesi

Il presidente delle guide alpine: «Capisco che il giro del Sella in auto sia bello, ma servirebbe uno stop dalle 10 alle 15»


di Massimiliano Bona


SELVA GARDENA. Flavio Moroder, presidente delle guide alpine dell’Alto Adige, ha 56 anni e da almeno 30 fa parte dei Catores. In val Gardena, ma non solo, tutti apprezzano la sua saggezza ma anche il senso della misura. Parla poco e mai a sproposito. Anche sul tema della chiusura dei passi dolomitici - sul quale precisa di intervenire solamente a titolo personale - dice poche cose, ma chiare. Sì allo stop per moto e auto, almeno a luglio e agosto, e no ai ticket, che rischiano solamente di attirare più traffico in alta quota.

Presidente, cosa pensa del dibattito sulla chiusura dei passi dolomitici? È giusto attivarsi per riuscire ad intervenire in tempi brevi?

«Il tema è annoso, ma ciononostante all’interno del direttivo delle guide alpine non ne abbiamo mai parlato. Ovviamente a titolo personale ho un’idea piuttosto chiara. Soprattutto in alta stagione il problema esiste».

Cosa vuol dire?

«Penso, ad esempio, alle decine di auto e moto, che a luglio e agosto fanno avanti e indietro dal Sella. È un bel giro turistico, non c’è dubbio, ma sarebbe opportuno mettere dei limiti».

Limiti orari?

«Sì, penso ad una soluzione simile a quella dell’Alpe di Siusi, tenendo conto peraltro delle necessità dei residenti, che non possono essere eccessivamente penalizzati. Potrebbero essere concesse delle deroghe, ma senza esagerare. Chi abita in zona deve comunque poterci arrivare sempre, per gli altri devono valere invece delle regole dettate dal buon senso. Qualcosa, però, bisogna fare».

C’è chi spinge invece per il ticket, anche nel mondo politico locale. Consentirebbe di monetizzare e preservare (forse) l’ambiente...

«Il ticket è stato adottato in mezzo mondo, anche in Svizzera, ma in diversi casi è servito solamente a fare da calamita per il traffico turistico. Non mi piace davvero».

Cosa pensa invece dell’andirivieni di bus, soprattutto dal Veneto, carichi di turisti che fanno foto e non lasciano un euro agli esercenti locali?

« Ai pullman non mi sento di dire di no. Certo, è un tipo di turismo che aiuta poco le nostre valli. Immaginatevi se arrivassero tutti in auto...».

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