Il caso

Movida a Bolzano: dopo l’una di notte stop ad alcol e musica in strada 

Il sindaco Caramaschi: «Nessun provvedimento che danneggi bar e ristoranti, ma multe e controlli per chi non rispetta il diritto al riposo dei residenti». Saranno anche sequestrati gli amplificatori portatili



BOLZANO. «Il Comune promette l’ennesima ordinanza, ma non ci facciamo troppe illusioni sugli effetti concreti, perché il problema come al solito sarà farla rispettare. Purtroppo abitare in piazza Erbe, una delle zone più suggestive della città, è diventato un incubo.

Si può solo sperare che piova, perché in condizioni normali - dalla primavera all’autunno e dal mercoledì alla domenica - non si chiude occhio fino alle quattro o alla cinque di mattina. Ho appartamenti in quella zona e non riesco più ad affittarli. Proprio in questi giorni un inquilino mi ha mandato la disdetta. Ha 32 anni; non riesce a dormire, perché musica e schiamazzi vanno avanti fino all’alba. Il rischio di questa situazione è che il centro storico, lentamente, si svuoti».

Petra Überbacher, presidente delle guide turistiche dell’Alto Adige e membro del Comitato piazza Erbe vivibile, si fa interprete dell’esasperazione di quanti abitano nel cuore del centro storico. La parte forse più fotografata della città dai turisti. Ma di notte si trasforma.

In particolare, a partire da mezzanotte, quando i locali chiudono e arrivano gruppi di giovani carichi di bottiglie di alcolici. Poi, come se non bastasse, accendono gli amplificatori e parte la musica con il volume al massimo. Inutile protestare, chiamare le forze dell’ordine, non serve a nulla.

Bisogna rassegnarsi; chiudere le finestre, mettersi i tappi nelle orecchie e aspettare l’alba. Quando assieme alle prime luci, arrivano i mezzi della Seab a ripulire la piazza e i marciapiedi da rifiuti di ogni genere.

L’ordinanza del sindaco

Le proteste sono più che fondate e il sindaco adesso promette di intervenire con un’ordinanza che riguarderà - oltre a piazza Erbe - anche altre zone della città dove ci sono situazioni critiche.

Ma cosa prevederà il nuovo provvedimento?

«Nessun coprifuoco. Nessuna misura che in qualche modo limiti l’attività di bar e ristoranti che continueranno a restare aperti fino a mezzanotte o l’una, a seconda della licenza. Noi vogliamo punire gli eccessi: dall’una in poi non sarà più consentito consumare alcolici in strada; vietati gli schiamazzi e la musica sparata dagli amplificatori che verranno sequestrati in caso di violazioni».

Il problema, come anche il recente passato insegna, non è tanto scrivere le ordinanze ma farle rispettare: «Per questo - assicura Renzo Caramaschi - prima di firmarla voglio parlarne con il prefetto e il questore, perché c’è bisogno delle forze dell’ordine che effettuino i controlli e sanzionino chi non conosce le regole del vivere civile».

Nei giorni scorsi l’assessora alle attività economiche Johanna Ramoser ha incontrato le categorie economiche per illustrare le intenzioni del Comune. «A noi - anticipa il presidente di Confesercenti Federico Tibaldo - se puniscono gli eccessi, va bene. Gli esercenti hanno bisogno di tranquillità per lavorare».

Chi invece non crede molto nella reale efficacia dell’ordinanza è Sylvia Hofer, presidente della circoscrizione Centro-Piani-Rencio: «Sarà l’ennesimo provvedimento che non produrrà alcun effetto. Qui se ne esce solo se, dopo le 23, la zona verrà chiusa ai non residenti». A.M.













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